Lungarno delle Grazie 4/6 rosso Firenze
La palazzina Brogi è stata realizzata dall’architetto Luigi Fusi nel 1890 circa su commissione del fotografo Giacomo Brogi che qui ebbe i propri studi; è caratterizzata da finestroni grandi e contigui, in ragione delle necessità di illuminazione dell’atelier con molta luce naturale, vista la scarsa sensibilità delle pellicole dell’epoca. L’elegante palazzina ottocentesca del Brogi, caratterizzata da un affaccio verso Via Tintori e l’Arno, è un edificio organizzato su quattro assi e sviluppato su due piani e ha una facciata sull’Arno dalla decorazione eclettica, dove spicca la serie di ampi finestroni ed un fastigio a timpano sul cornicione.
L’architetto Fusi è stato un valente professionista che operò a Firenze alla fine dell’Ottocento; fece progetti per privati e realizzò opere pubbliche, tra cui va ricordata la razionalizzazione dell’intero complesso dell’Ospedale degli Innocenti in piazza Santissima Annunziata, di cui integrò la facciata rinascimentale con un attico inaugurato nel 1895
*****************************************************
Il fiorentino Giacomo Brogi è stato un fotografo del XIX secolo. All’età di 11 anni iniziò a lavorare presso l’editore Batelli e frequentò la scuola d’incisione del Perfetti. Successivamente passò a lavorare con il calcografo Achille Paris come ritoccatore. Iniziò la sua attività lavorativa di fotografo nel 1856 circa e fondò una propria ditta attorno al 1864, Edizioni Brogi Firenze, specializzata in ritrattistica e successivamente in fotografie di opere d’arte, in particolare nella riproduzione della scultura e nelle panoramiche. Eseguì diverse campagne fotografiche nelle regioni italiane e ne organizzò una importante in Medio Oriente, in particolar modo fotografando i Luoghi Santi, venendo insignito per questo ultimo lavoro di medaglia d’argento dal papa Pio IX. La Ditta Brogi partecipò nel 1873 all’esposizione di Vienna, nel 1881 a quella di Milano e nel 1889 partecipò all’Esposizione Universale di Firenze, esponendo opere fuori concorso a puro titolo di patrocinio. Alla sua morte la gestione dell’attività passò al figlio Carlo Brogi (1850-1925), uno dei promotori della Società Fotografica Italiana, e cessò nel 1950.