Maurizio Porro Corriere della Sera 1 giugno 2023i
Lezioni di Risorgimento parte II: dopo Rapito di Bellocchio il regista storico Luca Criscenti svela la signora Garibaldi nel bel documentario La versione di Anita, in cui la donna non è solo la compagna dell’eroe Giusè, ma una eroica rivoltosa e coraggiosa, quattro volte madre, nata in Brasile nel 1821 ma morta di malaria in Italia a soli 28 anni nel 1849. In mezzo ci sta la sua e la nostra Storia, i viaggi in Uruguay e Nizza, fra scelte sempre difficili e coraggiose.
Essendo il film distopico ecco Anita che oggi a 200 anni si fa intervistare alla radio da Marino Sinibaldi (quello vero) sostituendo così alla visione leggendaria, romantica, ottocentesca della casalinga del Risorgimento, la donna che cavalca meglio di Garibaldi (Lorenzo Lavia), lotta in anticipo sui tempi scavalcando la retorica dei libri di testo.
L’attrice Flaminia Cuzzoli ci porta a spasso nel tempo risorgimentale, aiutando il compagno in guerra con francesi e austriaci e tutto pare ben studiato alle fonti e ben sedimentato nella sceneggiatura del regista e di Silvia Cavicchioli e Daniela Ceselli. Materiale ottimo: libri, foto, fotografie, cimeli, quadri, monumenti, pezzi reali (la tomba della figlia a Montevideo), oltre a stimati professori descrivono l’altra Anita mentre s’intersecano piani temporali, ideologici e morali, raccontando il matrimonio più complicato per la nascita dell’Italia.
Non manca neppure la teste Anna Magnani che fu una tradizionale Anita e in Camicie rosse, ‘52, con la litigiosa regìa dell’ex marito Alessandrini.