Caro Direttore,
In merito al tuo editoriale di novembre Un popolo senza storia come non darti ragione sul tuo ragionamento che prende spunto dall’episodio “Fenestrelle”? Il direttore del nostro sito nazionale ha giustamente pubblicato la denuncia degli amici di Palermo di un documento, pubblicato su un sito di una scuola media superiore della Campania, che purtroppo non solo ci attesta l’attuale declino del livello di conoscenza scolastico della scuola, ma, visto che, i ragazzi non si sono scritti da sé il documento “Fenestrelle” infarcito di cavolate, ci dice che hanno culturalmente padri e nonni ignoranti tra chi dovrebbe insegnare l’onestà della storia come della scienza.
Ed è preoccupante che, in questa marcia indietro dall’Europa, che viene prodotta – non lo dimentichiamo – dall’esito di una regolare competizione elettorale e non da un diktat arbitrario – si vada a cercare l’orgoglio dell’identità negando insieme il paese unito anche dagli avi, la memoria storica e la ragione, dando l’impressione di un colossale analfabetismo che, a differenza di quello dei nostri bisnonni, umilmente confessato al prete o al padrone con il cappello in mano, avvertendo la vergogna della situazione, viene invece prodotto con alterigia e supponenza.
Grazie. Cari saluti,
Fabio Bertini