Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna nell’arcobaleno.
Denis Diderot
Laura Solera Mantegazza (Milano 1813 – Cannero- lago Maggiore-, 1873), fu con molte italiane dell’Ottocento, di cui la storia ufficiale purtroppo non parla, una delle donne più attive per il progresso civile negli anni del nostro Risorgimento. Nel corso delle Cinque Giornate di Milano si distinse nel soccorrere i feriti. Nel 1850 fondò un ricovero per bambini lattanti, il primo di Milano e d’Italia al quale, nel giro di pochi anni, altri seguirono. Istituì scuole per operaie adulte. Nel 1862 fondò l’ Associazione nazionale operaia femminile, con fondi privati. L’associazione aveva una sala di allattamento, organizzava corsi di alfabetizzazione. Promosse le prime pensioni per la vecchiaia in Italia. Nel 1870, fondò a Milano la prima scuola professionale femminile d’Italia, laica e con finanziamenti pubblici.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1873, le sue seguaci, come Alessandrina Ravizza, continuarono ad aprire scuole e ricoveri per aiutare le ragazze lavoratrici.
Sul sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento abbiamo pubblicato alcune pagine della sua biografia, curata dal figlio Paolo Mantegazza, in cui si racconta di Laura Solera e del suo coraggio di patriota nel portare soccorso ad alcuni feriti garibaldini durante la I guerra d’Indipendenza sul lago Maggiore.
Spirito di abnegazione, generosità, sensibilità sono le doti, che mostrano spesso le donne, madri o spose che siano, invece le icone femminili nella storia vengono ricordate soprattutto per la bellezza; la Contessa di Castiglione per esempio per restare nell’ambito della storia risorgimentale.
La storia ufficiale, quella dei manuali e dei testi accademici, infatti è scritta soprattutto dagli uomini e nel loro immaginario la bellezza femminile, che ovviamente ha pure la sua importanza, mette in secondo piano le altre qualità femminili, come quelle di Laura Solera Mantegazza e di tante italiane.
Questo breve profilo biografico di Laura Solera vuole essere appunto una forma di risarcimento alla memoria di tutte le donne, aristocratiche, borghesi o umili proletarie che hanno dato il loro contributo , senza ricevere in cambio onori e riconoscimenti, alla nostra Nazione, sia come progresso civile che sociale.