Autore Bruno Quaranta
Editore Passigli Milano
Anno 2020
Pag. 136
Prezzo 16,00
Ci sono nomi entrati nell’immaginario di un certo Novecento con la fisionomia di figure angeliche, individui dotati di una sorprendente levità, capaci di sfiorare appena i fatti degli uomini senza minimamente correre il pericolo di rimanerne impigliati o di sporcarsi con gli umori più contagiosi. La presenza di questi individui resta in forma di riverbero, affidato alla memoria di amici, a libri, interviste, e tuttavia contiene una sorta di magistero umano a cui ricorrere nei momenti di smarrimento. Piero Gobetti è stata una di queste figure: un “angelo con la spada di fuoco” come lo definì il pittore Felice Casorati nel 1923, in un’espressione che ricorda l’Angelus Novus, dipinto da Paul Klee due anni prima e reso dalla lettura che Walter Benjamin diede della modernità…
Giuseppe Lupo Il sole 24 Ore 13 dicembre 2020
Piero Gobetti fu tra i primi grandi avversari di Mussolini e del mussolinismo. Nell’arco della sua breve vita fondò tre riviste (tra cui “La Rivoluzione Liberale”) e una casa editrice, dove esordì anche Eugenio Montale con “Ossi di seppia”. “Le nevi di Gobetti” ripercorre gli ultimi giorni di vita del prodigioso e indimenticabile intellettuale, scomparso esule a Parigi nel 1926, neanche venticinquenne. Era partito da Torino, la sua città, il 3 febbraio. Morirà nella capitale francese neanche due settimane dopo. Il libro di Quaranta, dedicato al suo viaggio finale, è l’occasione per disegnarne la biografa intellettuale attraverso le figure che gli furono accanto come maestri e amici: da Luigi Einaudi a Carlo Levi, da Felice Casorati a Francesco Ruffini, da Natalino Sapegno a Luigi Salvatorelli, da Antonio Gramsci a Gaetano Salvemini.
Bruno Quaranta (Torino, 1953) ha lavorato come giornalista prima a “Il Giornale” di Indro Montanelli e poi a “La Stampa”. Per trent’anni critico letterario di “Tuttolibri”, collabora ancora con le pagine culturali del quotidiano torinese. È tra i curatori dell’opera omnia di Giovanni Arpino pubblicata da Rusconi, nonché autore di “Stile Arpino. Una vita torinese” (Sei). Per l’editore Aragno ha curato i volumi “Il malpensante” di Arturo Carlo Jemolo e “La pazienza della storia” di Luigi Salvatorelli.