Su Rai3 – da lunedì 30 maggio a venerdì 3 giugno – sono state raccontate alcune storie di donne, Le ragazze del’46, che hanno votato per la prima volta 70 anni fa, sono state cinque trasmissioni dedicate alla conquista del diritto di voto da parte della donne in Italia, nell’ambito delle celebrazioni della Festa della Repubblica del 2 giugno.
Contadine o insegnanti, casalinghe o impiegate, artiste o con una carriera politica, quelle “ragazze” diverse tra loro, per provenienza, estrazione sociale, istruzione e opinioni, tutte hanno ricordato con emozione il primo voto e la sua importanza: quel 2 giugno di 70 anni fa, insieme a milioni di altre italiane contribuirono a cambiare il destino di una nazione scegliendo tra Monarchia e Repubblica ed eleggendo l’Assemblea Costituente
“Le ragazze del ’46 hanno concluso un cammino di democrazia che era nato negli anni del Risorgimento, anni che le ha viste protagoniste insieme ai patrioti italiani pur non avendo allora acquisito il diritto al voto.
Anche in Toscana abbiamo fulgidi esempi di donne appartenenti a qualsiasi ceto sociale che hanno partecipato ai momenti salienti della storia italiana dagli anni del Risorgimento alla Resistenza.
Le donne della borghesia fiorentina che in cerchio cuciono le camice rosse per i Garibaldini come mostra con commossa partecipazione il pittore Odoardo Borrani in una sua tela del 1863.
L’aristocratica Cristina Trivulzio di Belgioioso, che dopo aver speso gli anni della sua giovinezza per l’Indipendenza dell’Italia , in tarda età, scrive saggi politici e, nel primo numero della rivista di Firenze “Nuova Antologia”, nel 1866 pubblica l’articolo “Della presente condizione delle donne e del loro avvenire”
I duri scioperi alla fine dell’Ottocento delle trecciaiole nella campagna fiorentina e delle sigaraie della manifattura di tabacchi Sant’Orsola di Firenze, che lottarono per una più equa retribuzione del loro lavoro e per l’assistenza alla maternità.
La ventunenne infermiera Anna Lazzari, che assistette amorevolmente i soldati, ricoverati nell’American Hospital di Firenze negli anni della Grande Guerra e ne è appunto testimonianza un album di dediche affettuose da parte degli stessi soldati.
Anna Maria Enriquez Agnoletti, già studentessa al liceo Michelangiolo di Firenze, che fu catturata dai nazifascisti negli anni della Resistenza e fucilata il 12 giugno 1944 in località Cercina di Sesto Fiorentino, insignita di Medaglia d’oro al Valore Militare ed alla Memoria come viene ricordato in una lapide apposta sulla facciata del Liceo Michelangiolo .
Il settantesimo anniversario della Repubblica nel riconoscimento del ruolo svolto dalle donne italiane con la conquista del diritto al voto, a maggior ragione può servire a confermare questa data come uno dei momenti fondativi dell’identità nazionale, un 2 giugno che non è solo positiva conclusione di un processo democratico nato negli anni del Risorgimento, ma deve essere anche momento di riflessione collettiva per un rinnovamento politico, culturale e morale del nostro Paese negli anni di crisi che stiamo attraversando, rinnovamento in cui le italiane non possono non tornare ad essere protagoniste come LE RAGAZZE DEL’46!