Cristina Trivulzio Belgiojoso ritratta da Henry Lehman
LETTERE al Corriere della Sera 22 febbraio 2022
Caro Aldo, ho letto con interesse la lettera a lei inviata da Piero Bini. Condivido in pieno le sue osservazioni sulla personalità di Cristina di Belgioioso, sul suo grandissimo contributo al Risorgimento italiano e sull’opportunità di dare a lei un risalto particolare nell’Italia di oggi. Vorrei aggiungere che il ruolo da lei svolto nella sua avventurosa vita, sempre inseguendo l’ideale dell’unità d’Italia, è anche di grande attualità nel campo dell’emancipazione femminile. Risulta che Cavour non la volle sostenere perché non amava le donne intellettuali… (meglio la Castiglione che intratteneva a letto le sue conoscenze!). Anna Della Croce Diplomatica in pensione
Cara Anna, grazie per le sue parole preziose su Cristina Trivulzio di Belgioioso, che giustamente diceva: «Se fossi stata un uomo, avrei un monumento in ogni città d’Italia». Ma non sottovaluti il contributo dato all’unificazione da Virginia Verasis, contessa di Castiglione. Cavour, suo lontano cugino, la gettò nelle braccia di Napoleone III; ma è tempo di toglierla dal letto dell’imperatore per restituirla alla sua statura di personaggio storico. È l’operazione che compie nel suo ultimo libro — «La contessa», pubblicato da Adelphi — la francesista Benedetta Craveri, già biografa di Maria Antonietta. Virginia non fu soltanto una donna bellissima, antesignana dell’amore libero, della moda, financo della fotografia. Fu una persona appassionata e competente di politica. Sognava un’Italia unita che, grazie alla sorellanza latina con la Francia, potesse recuperare un ruolo di potenza culturale del continente. E, al di là del narcisismo mai nascosto, si prodigò per stringere quell’alleanza tra Torino e Parigi che avrebbe portato alla vittoria della seconda guerra di indipendenza e, per una felice eterogenesi dei fini, alla nascita di uno Stato unitario (in un primo tempo gli accordi tra Cavour e Napoleone III prevedevano la nascita di un Regno del Nord, che doveva unire Piemonte, Lombardia e Veneto). La grande rivale della contessa di Castiglione fu l’imperatrice Eugenia, spagnola fredda che odiava l’Italia, e arrivò a organizzare un finto attentato al marito sotto la casa di Virginia, in avenue Montaigne, per far ricadere su di lei la colpa. Aldo Cazzullo