La scoperta casuale di una lapide sul muro in alto al n°1 di via dei Neri ha tolto dall’oblio un protagonista della vita politica e civile della Firenze dell’Ottocento: Giuseppe Barellai, medico filantropo e patriota, fondatore degli Ospizi marini per i bambini tubercolotici e combattente per la libertà e l’Indipendenza italiana.
Ricorrendo i 200 anni della sua nascita il Comitato Fiorentino per il Risorgimento insieme al Dipartimento di Storia della medicina ha promosso l’anno scorso una ricerca storica sui molteplici aspetti della sua vita, dall’impegno professionale all’Arcispedale di Santa Maria Nuova, alla ricerca incessante di finanziamenti per la realizzazione di Colonie Marine, alla frequentazione di politici, artisti ed intellettuali fiorentini, protagonisti della crescita civile e sociale di Firenze.
Un’intera giornata di studi all’Istituto degli Innocenti nell’ottobre del 2013 è stata dedicata a fare il punto sull’importanza storica di Barellai sia come medico che come cittadino e a cogliere ancora oggi le ragioni ed il valore della medicina sociale non solo per l’infanzia ma anche per tutti i cittadini..
Durante la ricerca è venuto fuori che nel comune di Vaglia e precisamente a Pratolino esisteva una scuola primaria, elementare e media, Giuseppe Barellai; interpellati la dirigente ed i docenti, nessuno ne sapeva le ragioni, si sapeva solo che negli anni 50 del Novecento la scuola era subentrata ad un’istituzione assistenziale per l’infanzia, che portava appunto questo nome.
Su richiesta dei docenti in un’assemblea scolastica, alla presenza anche delle famiglie e di esponenti dell’amministrazione di Vaglia, il 23 novembre 2013 il Comitato Fiorentino per il Risorgimento ha presentato a tutte le classi della scuola media la figura e l’opera di Barellai.
Coinvolti ed incuriositi gli allievi quindi, su sollecitazione dei loro insegnanti, hanno inserito nel loro programma didattico uno studio sia sulla vita di Barellai che sulle origini della loro scuola, reperendo fonti d’archivio e utilizzando testimonianze orali di coloro che avevano memoria dell’istituto antitubercolare, precedente alla scuola, apprendendo sia la Storia con la S maiuscola delle grandi vicende del passato sia le tante microstorie degli abitanti di Pratolino, dei paesi e delle frazioni vicine. Relazioni scritte, disegni, diapositive, video sono al momento il risultato della loro ricerca e tutto questo materiale è stato portato a conoscenza dell’intera comunità scolastica, famiglie comprese,la mattina di sabato 17 maggio alla presenza pure di quei vecchi testimoni del passato della scuola, che erano stati intervistati dai ragazzi.
L’incontro affollato, partecipato ed a tratti commovente, in una piccola aula dell’edificio scolastico ha significato per tutti gli abitanti di Pratolino e circondario , vecchi e giovani, uomini e donne, conoscere e condividere la storia della scuola e quella di Giuseppe Barellai, rinsaldare i legami della loro comunità e ritrovare tutti assieme i fili di una memoria che nel tempo si sono dipanati dalle vie di Firenze fino alle pendici di Monte Morello