…L’immagine odierna dell’Italia suscita ancora in diversi di noi un istintivo pessimismo, rivolto, per prudenza, anche ai coraggiosi cui ci siamo affidati. Ma chi a questo pessimismo non cede, ed esprime sostanzialmente fiducia nell’Italia e negli Italiani, trova i più vasti consensi. E non mi riferisco soltanto al capo dello Stato. I sondaggi continuano a premiare vistosamente anche il nuovo governo: forse alcune uscite frutto di ingenuità e inesperienza non sono poi state tanto malviste; almeno erano sincere, e di sincerità l’Italia ha bisogno.
Quando, alla fine di questo «centocinquantenario», mi trovo a far parte d’istinto della schiera dei fiduciosi, mi sento un po’ isolato. Mi consolo pensando che non sono in cattiva compagnia. Arrigo Levi Corriere della Sera
Quando tre anni fa cominciò l’avventura del Comitato Fiorentino per il Risorgimento pochi, tra i promotori, erano fiduciosi non tanto sulla possibilità di successo delle iniziative del Comitato Fiorentino- questo era stato messo in conto per oggettivi limiti organizzativi e territoriali dell’associazione- quanto sulle capacità degli italiani di avere una visione meno pessimistica sulle sorti dell’Italia e di loro stessi, dato il clima plumbeo che c’era allora tra crisi dell’economia, degrado della politica, smarrimento di valori condivisi.
Le ragioni di costituzione del Comitato stavano nella convinzione che era necessaria la valorizzazione della memoria storica degli italiani, a partire dalle pagine gloriose del Risorgimento, nell’ottica non certo di guardare al passato in maniera nostalgica e meramente rievocativa, ma di ritrovare quello spirito di coesione nazionale senza il quale non si può guardare al futuro con fiducia.
Grazie all’ampia partecipazione alle manifestazioni l’anno scorso per i 150 anni dell’Unità d’Italia da parte di enti locali, associazioni o singoli cittadini, nonostante che non sia ancora finito questo periodo di travaglio economico e soprattutto politico, l’Italia si sta ritrovando come nazione e soprattutto, fuor di retorica, come Patria. Ed almeno a Firenze è stato significativo il contributo dato dal Comitato Fiorentino al successo delle tante iniziative fatte per onorare questo anniversario.
E’ la conferma della giusta scelta, fatta dal Comitato Fiorentino, di muoversi in due direzioni: da una parte svolgere una funzione culturale e ne sono testimonianza le tantissime iniziative promosse nei quartieri e nelle scuole e la partecipazione a convegni e mostre; dall’altra dare una valenza politica alle manifestazioni in cui è chiamato a partecipare, non certamente in senso partitico perché ne verrebbero meno le sue ragioni costitutive.
E’ politico infatti, nel senso nobile della parola, il riconoscimento di una storia comune, l’amore per la propria terra d’origine, il rispetto per il simbolo del tricolore, l’adesione a valori condivisi,l’orgoglio di appartenere ad una nazione libera e padrona del proprio destino, e proprio questi sentimenti con la sua azione il Comitato Fiorentino vuole promuovere nella consapevolezza che sta nascendo nel Paese un terzo Risorgimento per ritrovare l’Italia, nata nell’Ottocento con il primo Risorgimento e risorta nella Resistenza con il secondo Risorgimento.