Patria est ubicumque est bene
Cicerone
Per Cicerone nella sua visione etica della società la Patria è qualsiasi luogo dove si sta bene non solo con noi stessi ma anche con gli altri appartenenti alla nostra comunità.
La Patria esiste se c’è forte senso di appartenenza ad una comunità nazionale e se le classi dirigenti sono mosse in primo luogo dalla ricerca del bene comune.
La politica estera di una nazione è la cartina di tornasole per verificare il valore di queste asserzioni: pur con errori di valutazione ( dimostrabili però storicamente a posteriori) ogni nazione democratica infatti , tenendo conto dei suoi interessi economici e politici, con la coscienza e l’orgoglio della sua identità storica fa scelte di politica estera condivise ed approvate dai suoi governanti con il sostegno dell’opinione pubblica.
E l’Italia?
In questi giorni nel caso della guerra in Libia si assiste ad un balletto , a destra e a sinistra, di posizioni contraddittorie e contrastanti, l’interesse di fazione prevale sull’interesse nazionale, i nostri governanti come nocchieri incerti navigano a vista senza la bussola dei valori e degli ideali di un Paese unito, proprio nell’anno della celebrazione dei 150 anni dell’ Unità.
Unica eccezione è il presidente Giorgio Napolitano che ha saputo come in altre occasioni tenere alta l’immagine e la bandiera dell’Italia nel mondo con equilibrio e con un forte senso delle istituzioni che rappresenta.
Eppure non è stato sempre così : negli anni del Risorgimento sia prima che dopo l’Unità italiana personaggi tra loro molto diversi come Cavour e Crispi con spregiudicatezza e coraggio si sono messi al servizio degli interessi nazionali, non certo hanno coltivato interessi propri o di bottega, nonostante che soprattutto la figura di Crispi abbia avuto giudizi poco lusinghieri sul piano storiografico.
Per ritrovare quindi la bussola di una seria politica nazionale occorre in Italia fondare una religione civile con il richiamo ai simboli e ai valori costitutivi della nostra Unità, riunire nel profondo un popolo e le sue istituzioni, far conoscere la «narrazione» della nostra vicenda storica e della nostra tradizione culturale.