Già sede della Compagnia della Santissima Annunziata, si trova in via Gino Capponi 12, nel centro storico di Firenze.
Fu l’antica sede della Confraternita di San Pietro Maggiore, o del Sacramento, fondata nel ‘500. Nel 1785 Pietro Leopoldo decretò la definitiva demolizione della Chiesa di San Pier Maggiore, a causa di un crollo. Questa chiesa, tra le più antiche di Firenze e citata nei documenti fin dal 969, ma probabilmente già esistente all’epoca di San Zanobi, doveva subire una radicale trasformazione per farne una chiesa moderna e adatta ai tempi, secondo il progetto di Zanobi del Rosso. Il crollo divenne lo spunto per Pietro Leopoldo per demolire la struttura ed incamerare i ricchi beni della suore. Con decreto del Granduca, il 12 febbraio 1785 la chiesa di San Pier Maggiore veniva ufficialmente trasferita nella nuova sede dietro la Santissima Annunziata, rinominata San Pietro Nuovo dietro Santissima Annunziata. Mancano purtroppo i documenti che descrivono i lavori di adattamento dei mobili e dei beni che provenivano da San Pier Maggiore, per renderli adatti alla nuova sede. La nuova parrocchia funzionò fino al 7 febbraio 1792, quando fu trasferita in Santissima Annunziata. L’Oratorio divenne sede della neo fondata Compagnia parrocchiale di San Pier Maggiore e del santissimo Sacramento ed infine divenne proprietà dei Padri Serviti della Santissima Annunziata.
All’esterno, sopra la porta d’accesso al chiostro, si trova una lunetta in terracotta invetriata di Santi Buglioni, raffigurante l’Annunciazione fra due confratelli incappucciati. All’interno si trovano una serie di ambienti preceduti da un chiostro, decorati nel tardo Cinquecento dai più rappresentativi artisti fiorentini tra il 1585 e il 1590: Bernardino Poccetti, Giovanni Balducci, Bernardino Monaldi, Andrea Boscoli, Bartolomeo Traballesi e Giovan Battista naldini con Martiri degli apostoli (nel chiostro), Scene della Passione di Cristo e della Vita della Vergine. Il ciclo è un importante esempio di pittura devozionale controriformata: i caratteri delle raffigurazioni sono espliciti e chiari, con una componente emotiva coinvolgente. Gli affreschi vennero danneggiati durante l’alluvione di Firenze; staccati e restaurati furono ricollocati nel 1989.
Attualmente vi si tengono corsi di lingua italiana e cicli di conferenze promossi dal Comitato fiorentino della Società Dante Alighieri di .
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