L’Osservatorio Ximeniano, da molti chiamato semplicemente lo Ximeniano, è presente a Firenze da più di 250 anni. Situato in un antico edificio del centro, tra le Cappelle Medicee e la Cupola del Brunelleschi, in una parte dell’ex-collegio degli Scolopi con accesso da piazza San Lorenzo n. 6, conserva preziose strumentazioni ed una ricca biblioteca storico-scientifica, in un affascinante percorso dove la storia della sismologia, della cartografia, dell’astronomia, della meteorologia e della radiotecnica si intrecciano alla storia della città di Firenze e della Toscana.
Fondato dal gesuita trapanese Leonardo Ximenes nel 1756 è ancora oggi attivo negli stessi locali ove nacque, all’ultimo piano del Convento dei Padri Scolopi di San Giovannino a Firenze . Il laboratorio fa parte della Rete Sismica dell’Istituto Nazionale di Geosifica e Vulcanologia. Al momento della nascita il laboratorio era principalmente rivolto allo studio dell’astronomia e dell’idraulica, interessi predominanti dello Ximenes. All’atto della momentanea soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, il laboratorio fu affidato ai padri Scolopi, che ancora lo gestiscono, e che indirizzarono il laboratorio verso studi meteorologici e sismografici; gli studi matematici e cartografici, che pure portarono il laboratorio a produrre opere di grande importanza, come alcune delle prime carte geografiche (come la Carta Geometrica della Toscana preparata nel 1830 da Giovanni Inghirami), realizzate con criteri moderni, persero via via di importanza, a favore di una sempre maggiore importanza dedicata alla sismologia. Caratteristica che l’osservatorio non ha mai L’osservatorio Ximenianoabbandonato è quello del criterio dell’applicabilità al territorio degli studi ivi perseguiti.
Nella sede dell’Osservatorio sono ospitate due biblioteche specialistiche, una antica ed una moderna, i locali per le attrezzature per le misure e numerose collezioni storiche (soprattutto strumenti per trasmissioni radio, osservazioni astronomiche e meteorologiche, strumenti sismologici), disposte in modo da poter essere fruite come un percorso storico-didattico. Vi si trova anche una riproduzione del primo motore a scoppio della storia, di Barsanti-Matteucci. Nei locali sono conservate alcune importanti opere del Cinque-Seicento fiorentino, sebbene in collocazioni poco valorizzate, nei pressi del vano scale. Tra queste figurano la Sant’Elena di Giovanni Bizzelli (1587), il San Girolamo sorretto da un angeli di Jacopo Ligozzi, e un’Immacolata Concezione di Francesco Curradi.
L’edificio incorpora anche l’antica Torre dei Rondinelli, alla cui sommità è stata ricavata la torre dell’Osservatorio, con la cupoletta bianca per le osservazioni astronomiche, ben visibile da tutta la città.