- Autore Gustavo Zagrebelsky
- Editore Il Mulino
- Anno 2019
- Pagine 154
- Prezzo € 14,00
“«Mai più maestri!» scrivevano i giovani sessantottini sui muri di Parigi; un motto antiautoritario ed egualitario che riassume il sogno di una società più libera.
Ma non si rendevano conto che senza maestri si è condannati al pensiero unico, all’appiattimento, alla omologazione. E oggi, esistono ancora i maestri? Una democrazia che appiattisce l’alto sul basso sembra aver bisogno solo di influencer, comunicatori e tutors per il successo che rassicurino e consolino, piuttosto che di guide dello spirito che risveglino le coscienze. In questo libro appassionato Zagrebelsky ripercorre alcune grandi figure della storia e della letteratura per tornare su un ruolo tanto anacronistico quanto necessario: chi oggi può suscitare l’inquietudine del dubbio, pensare «l’altrimenti», muovere energie vitali e liberatorie per intravedere il nuovo? Ma i maestri non esisteranno più se non ci saranno discepoli: solo quando qualcuno ricomincerà a porsi domande di senso ed esigenze di ethos, allora potranno ricomparire, nel nostro mondo, i maestri.
Zagrebelsky, Gustavo. – Giurista italiano (n. San Germano Chisone, Torino, 1943). Ultimati gli studi universitari (1966), ha intrapreso la carriera accademica e ha insegnato Diritto costituzionale e Dottrina dello Stato nelle Università di Sassari e Torino. Già socio dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (sin dalla sua fondazione nel 1985), nel 1995 è stato nominato giudice della Corte Costituzionale dall’allora presidente della Repubblica O. L. Scalfaro; ha presieduto la Corte dal gennaio al settembre del 2004. Zagrebelsky insegna Giustizia costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino (dal 2004) ed è socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, nonché presidente onorario dell’associazione Libertà e Giustizia e presidente della Biennale Democrazia. Illustre opinionista di attualità e politica, ha scritto per alcuni dei più importanti quotidiani italiani (tra questi La Stampa e la Repubblica) ed è autore di numerosi saggi