Arte Italiana 1860-1940
A cura di Massimo Bertozzi
9 luglio – 30 ottobre 2022
Palazzo Cucchiari – Fondazione Giorgio Conti
Via Cucchiari, 1 – Carrara
Il Mare nell’arte italiana
Oltre cento dipinti che coprono varie scuole: dai macchiaioli ai simbolisti e alle avanguardie
I pittori lo guardavano da terra, il mare, ognuno raffigurandolo in maniera diversa. Soprattutto quello di Viareggio dove nacque il concetto di balneazione, dove comparsero i primi pontili e i primi stabilimenti costruiti sulle palafitte.
Un bel serbatoio artistico da raccontare per la mostra Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940 nella sede della Fondazione Giorgio Conti a Palazzo Cucchiari di Carrara. A cura di Massimo Bertozzi in mostra oltre cento dipinti che abbracciano diverse scuole artistiche, per un viaggio negli anni compresi tra la nascita del Regno d’Italia e lo scoppio della seconda guerra mondiale. Dai macchiaioli (Fattori) e post macchiaioli (Lloyd, Ulvi Liegi, Puccini) ai pittori livornesi (March e Natali), dalla figurazione simbolista (Sartorio, Benvenuti, Baracchini Caputi), dal mondo colorato dei divisionisti (Nomellini) alla stagione delle avanguardie (Ram e Thayaht) e dei grandi dell’arte italiana come de Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e tra gli scultori Martini, Marino, Manzù e Messina.
La ribalta spetta ai liguriapuani: dai pittori versiliesi autoctoni, come Chini, Moses Levy, Viani, o d’adozione, come Carrà, Carena, De Grada, Funi, passando dai cantori della Liguria, come Telemaco Signorini, fino agli scultori apuani come Carlo Fontana e Arturo Dazzi. Unico comune denominatore, il mare e quelle terre — piatte o scoscese — che vi si affacciano e che da millenni accolgono popoli i più disparati. Alcuni hanno scelto di viverci, per altri è stato fonte di sostentamento, per altri ancora gioia di vivere. Quel mare è di tutti, sembra dire la mostra, anche se non appartiene a nessuno. E se gli artisti hanno visto lo stesso mare, alla fine ognuno se l’è immaginato e figurato a modo suo. E qui si ravvisa il fascino e la magia delle diverse espressioni artistiche, di cui la mostra di Palazzo Cucchiari vuol dare ampia testimonianza.
Copiosa materia prima per le sei sezioni della rassegna. Ed ecco la prima: «Il mare dell’immaginazione: miti e visioni», con il mare che si annida nei nostri ricordi. La seconda «Un mondo di sabbia: orizzonti tra terra e mare» passa in rassegna il mare secondo i macchiaioli con le sue brume mattutine, i tramonti accecanti e il mare delle tenebre: un mare per gente terragna, che sistema il cavalletto all’aria aperta e in piena luce. Terza sezione: «Andar per mare: costrizione e avventura». Qui ad occupare la scena sono gli uomini che vivono e lavorano sul mare
La quarta «Andare al mare: la villeggiatura»: la geometria delle cabine, i triangoli bianchi delle vele, i colori pastello delle sdraio e degli ombrelloni. Raccoglitori di conchiglie, collezionisti di sassi rotondi e vetri colorati, innamorati dei relitti di antichi naufragi sono gli ispiratori dei dipinti della sezione quinta «Gli oggetti del mare: la natura ricordata». E infine la sesta «L’uomo e il mare: il corpo della scultura»: vita di spiaggia, ovvero divertirsi con l’intenzione di ristorare la mente, ma soprattutto per esibire il fisico.
Loredana Ficicchia Corriere Fiorentino 24 luglio 2022