Dal 25 marzo fino al 21 maggio prossimo è aperta la mostra dedicata a Giovanni Michelucci nelle Sale Affrescate del Palazzo comunale, sede del Centro di Documentazione sull’opera grafica del maestro. L’esposizione è a cura di Andrea Aleardi, Alessandro Masetti e Nadia Musumeci.
Giovanni Michelucci è stato artigiano, designer, urbanista, intellettuale, scrittore. Tanti i profili e i mestieri in cui si è cimentato Michelucci: Pistoia, città nella quale è nato il 2 gennaio del 1891, decide così di dedicargli un’esposizione per celebrare la sua versatilità.
La mostra ripercorre gli aspetti più significativi dell’opera di Giovanni Michelucci attraverso una selezione di disegni, progetti, fotografie, modelli, sculture, filmati d’epoca, ma soprattutto parole
Lo stesso Michelucci infatti accompagna il visitatore alla scoperta del suo pensiero: citazioni e interviste echeggiano nelle sale esprimendo concetti chiave del suo essere architetto per la collettività, fautore di una cultura progettuale etica basata sul rispetto del diritto alla vita dell’uomo, con pensieri anticipatori per le epoche in cui furono espressi, ma che innegabilmente animano e costituiscono il dibattito sociale di oggi.
L’itinerario espositivo che si articola in quattro ambiti tematici propone un racconto autentico e ancora vivo: la visione della Città variabile, che cambia al mutare delle esigenze della collettività; l’idea di Cantiere come progetto sociale collettivo; le riflessioni sullo spazio comunitario, di incontro e partecipazione che si manifestano nella volontà di “abbattere ogni diaframma all’interno della città”; e infine la profonda relazione tra natura e architettura che si può cogliere a pieno nelle strutture ramificate ad albero. Non mancano capolavori indiscussi come la Chiesa dell’Autostrada, immortalata negli scatti di Ugo Mulas; la Chiesa di Longarone, pensata come una dopppia cavea-teatro che guarda sul paesaggio distrutto dalla tragedia del Vajont; la Chiesa pistoiese della Vergine, che si rifà alla semplicità formale dell’architettura romanica; ma anche le idee per la ricostruzione del centro storico di Firenze in seguito alle devastazioni della guerra e dell’alluvione nel 1966; gli schizzi inediti per un centro di quartiere a Sesto Fiorentino e i disegni per il memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, immaginato come innovativo centro sperimentale per la lavorazione del marmo con lo scultore Henry Moore.
Di particolare suggestione la sezione che documenta il processo creativo del “fare architettura” cogliendo suggerimenti dagli elementi naturali con disegni dal vero che ritraggono alberi, radici e animali, abbinati alla collezione di fossili e minerali raccolti da Michelucci durante le passeggiate a contatto con la natura.
L’immagine di apertura della mostra è l’Arca incagliata nella roccia, disegno che Michelucci realizza nel 1987 per una cooperativa serigrafica a sostegno dei programmi di reinserimento dei detenuti. Da potente allegoria del naufragio della società e della tragedia delle vicende umane, a conclusione del percorso espositivo, l’Arca diviene un simbolo di approdo, di accoglienza e di costruzione della città.
Giovanni Michelucci
LA COSTRUZIONE DELLA CITTA’
25 marzo/ 21 maggio
Pistoia Sale Affrescate del Palazzo Comunale
Martedì- venerdì 10/13 15/18
Sabato, domenica e festivi 10/18