L’Art Nouveau della Richard Ginori in collezioni private fiorentine e ‘Chapeaux de paille d’Italie’ a cura di Pierluigi Ciantelli e Roberto Lunardi
Spazio Mostre Ente CrFirenze, Via Bufalini 6, Tel.0555384001
Aperta dall’ 8 marzo al 30 maggio –
Orario: lunedì-venerdì 9-19; sabato-domenica 10-13 e 15-19
Due le sezioni che compongono la mostra: ‘L’Art Nouveau della Richard Ginori in collezioni private fiorentine’, curata da Pierluigi Ciantelli e dedicata alle porcellane della celeberrima manifattura, e ‘Chapeaux de paille d’Italie’, curata da Roberto Lunardi (Direttore del Museo della paglia e dell’intreccio ‘Domenico Michelacci’ di Signa) che presenta una fantastica raccolta di cappelli in paglia e in altre fibre. L’elemento unificante delle due parti è costituito dall’uso di uno stile floreale e naturalistico molto ricco e colorato ma sempre elegante e rispondente ad un gusto equilibrato che sa associare le sfumature cromatiche con estrema raffinatezza. La scelta del titolo per la seconda sezione si richiama alla grande diffusione che questo tipo di cappelli ebbe in Francia, dove incontrarono il grande favore di un pubblico femminile elegante e alla moda. Per tali molteplici aspetti anche questa rassegna, come la precedente dedicata alla scagliola, ha una impostazione fortemente didattica e ospiterà visite guidate. I due cataloghi, a corredo, sono editi da Polistampa.
LE PORCELLANE
Gli esemplari, circa 250, sono datati dal 1902 alla vigilia della Prima Guerra Mondiale e provengono dalla Richard Ginori di Doccia, vicino a Sesto Fiorentino. Raffigurano soggetti floreali e naturalisti e si collocano nella linea art nouveau o liberty realizzata da quella schiera di pittori che lavorarono per l’azienda e che, fino ad ora è stata incomprensibilmente poco studiata dagli addetti ai lavori. Al curatore Pierluigi Ciantelli il merito di avere condotto questa ricerca e di avere saputo individuare anche molti degli autori del periodo. Questa produzione, sottolinea Oliva Rucellai, curatrice del Museo ‘Richard Ginori’ della Manifattura di Doccia, che ha collaborato per la parte storica, ”terminò con la guerra e vale come testimonianza di una tecnica sopraffina e come espressione di una declinazione del Liberty sicuramente particolare, ma con un pubblico e una vitalità di respiro internazionale”.
I CAPPELLI
I pezzi esposti in questa sezione sono un centinaio, di cui la metà di vecchia fattura, dai primi del Novecento al periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale. Sono esemplari messi a disposizione delle ditte produttrici tutt’ora esistenti che li hanno conservati nei propri archivi e li hanno utilizzati come modelli di riferimento. L’altra metà sono stati realizzati espressamente per la mostra. A questa sezione hanno aderito 21 aziende e singoli artigiani sia privatamente sia facenti parte del Consorzio ‘Il Cappello di Firenze’ in rappresentanza del cosiddetto ‘Distretto della piana fiorentina’ che ha ramificazioni fino a Pistoia e al Valdarno Fiorentino.
IL DISTRETTO DELLA PIANA FIORENTINA
Il distretto per la lavorazione del cappello di paglia è formato da 40 aziende che danno lavoro a circa 500 dipendenti e producono un fatturato annuo di 80 milioni di euro. Il 20% della produzione è rivolta agli Stati Uniti. Gran parte delle ditte hanno mediamente 80 anni di vita. L’origine di questa esperienza risale ad oltre tre secoli fa con la nascita, nel 1714, della manifattura dei cappelli di paglia di Signa, vicino a Firenze, per iniziativa di Domenico Michelacci che cominciò a fabbricarli e ad esportarli in tutto l’Occidente dal porto di Livorno. Signa diventò così il centro del principale distretto mondiale (che era esteso su gran parte della Toscana) per la produzione del cappello arrivando a contare, a metà dell’Ottocento, fino a 150.000 addetti. Ancora oggi è erede e custode di questa tradizione straordinaria.
La mostra ha il Patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino, Comune di Signa, Comune di Pontassieve, Camera di Commercio di Firenze, Biblioteca Pubblica ‘Ernesto Ragionieri’ Sesto Fiorentino e si svolge in collaborazione con: Museo “Richard-Ginori” della Manifattura di Doccia; Museo degli Argenti di Firenze; Museo della Paglia e dell’Intreccio “Domenico Michelacci” di Signa; C.I.M.A. Centro Internazionale per le Manifatture Artistiche di Signa; Consorzio “Il Cappello di Firenze”; Caffè Gilli International di Firenze; Caffè “La Pergola” di Firenze; Negozi “Richard-Ginori” di Firenze, Hotel Helvetia & Bristol di Firenze.