Ferragosto al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Padova
Mercoledì 15 agosto 2012 la sede resterà aperta al pubblico.
A fianco del prestigioso Piano Nobile dello Stabilimento Pedrocchi si trova il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, che documenta fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale, dalla caduta della Repubblica Veneta (1797) alla promulgazione della Costituzione Italiana il primo gennaio del 1948.
Centocinquant’anni di storia in cui la città di Padova ha avuto spesso un ruolo di grande rilievo, se non di protagonista assoluta, non solo per il verificarsi di eventi di portata storica, ma anche per la presenza, nelle diverse epoche, di personalità illustri.
Il Pedrocchi è parsa subito la sede perfetta per ospitare questo nuovo Museo. Qui, l’8 febbraio del 1848, gli studenti del vicino Ateneo insorsero contro gli occupanti austriaci: tale sommossa fu la premessa, in Italia, della Prima Guerra di Indipendenza e, in Europa, dell’anno che vide rivoluzioni e moti popolari divampare in numerose nazioni. Tracce dei colpi sparati dagli austriaci contro gli studenti asserragliati all’interno del Caffè sono ancora evidenti nella Sala Bianca dello storico edificio. La precisa scelta indipendentista di Antonio Pedrocchi era già palese, al di là di ogni possibile dubbio, dalla decisione di dedicare le tre sale del pianoterra del suo caffè ai colori della bandiera italiana.
Nel 1866 il Veneto fu annesso al Regno d’Italia: al Comando Generale acquartierato a Padova giunse, da Bezzecca, il celebre “Obbedisco” di Giuseppe Garibaldi, atto storico di quella terza e ultima Guerra d’Indipendenza.
Padova fu protagonista anche negli anni della Grande Guerra: “Capitale al fronte”, sede del Comando Supremo e delle Missioni Alleate e successivamente dell’Armistizio, firmato a Villa Giusti il 3 novembre 1918. Quello stesso giorno i bersaglieri, sbarcati dal cacciatorpediniere Audace nella Trieste liberata, sventolarono il vessillo italiano ora esposto al nuovo Museo.
Gli anni successivi sono caratterizzati dall’inaugurazione della prima Fiera e dalla costruzione dell’Altare della Patria, interposto tra Palazzo Moroni, sede della municipalità, e il Bo, antica sede dell’Università.
Il periodo fascista, documentato anche attraverso filmati dell’Istituto Luce e dell’Imperial War Museum, è ricordato dalle immagini dell’adunata in Prato della Valle per il discorso che Benito Mussolini tenne il 24 settembre del ‘38, alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Le Leggi Razziali di quello stesso anno colpirono 500 ebrei padovani e, tra essi, molte personalità dell’Ateneo. Ancora vive nelle memoria di molti sono le efferatezze della Banda Carità, il reparto speciale della Banda Repubblicana alle dirette dipendenze delle SS (periodo della Resistenza).
Tredici medaglie d’oro al Valor Militare testimoniano la nobile partecipazione di alcuni cittadini padovani al secondo conflitto mondiale. Per il contributo dato alla Resistenza dai professori e dagli studenti dell’Università l’Ateneo ricevette, unico caso in Italia, la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Protagonisti furono Concetto Marchesi ed Egidio Meneghetti e con loro i 117 docenti e studenti caduti per la libertà.
Sezioni particolari sono dedicate ai manifesti di critica politica e propaganda fascista e a medaglie, distintivi e decorazioni dell’epoca.
Non poteva mancare il ricordo dell’11 marzo del 1944, quando una bomba alleata polverizzò gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari.
Sono esposti cimeli, armi, uniformi, dipinti, sculture, manifesti, monete, medaglie, decorazioni e altro, che documentano questo periodo. L’epoca del fascismo è simboleggiata in particolare da due oggetti: un nerbo di squadrista e una scultura in bronzo di Paolo Boldrin, artista e segretario della Federazione padovana del Partito, raffigurante un balilla. A questi si affianca una scelta di filmati d’epoca dell’Istituto Luce di Roma e dell’Imperial War Museum di Londra.
L’intento del Museo è quello di mettere in rilievo non solo i fatti politico militari, ma anche la crescita economica e civile della città.
Attraverso i reperti e i documenti esposti (numerosi donati da privati cittadini, altri concessi da diversi Istituti di Cultura padovani e non), il nuovo Museo invita anche alla scoperta o riscoperta del Piano Nobile del Pedrocchi Il celeberrimo Caffè “senza porte”, fu aperto al pubblico nel 1831. Il piano superiore, o Piano Nobile, venne invece inaugurato nel 1842, anno in cui Padova ospitò il Congresso degli Scienziati Italiani.
Info:
Stabilimento Pedrocchi, Piazzetta Pedrocchi
tel. +39 049 8781231
orario: tutto l’anno 09:30 – 12:30 / 15:30 – 18:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, I Maggio
biglietti: intero euro 4.00, ridotto euro 2.50