Il Museo raccoglie rare e preziose testimonianze della partecipazione dei patrioti ferraresi all’ epopea risorgimentale . La dotazione documentaria spazia dalla presenza francese a Ferrara, al periodo dei moti carbonari e ripercorre gli eventi che precedettero e seguirono le guerre d’indipendenza. Ulteriori materiali sintetizzano la realtà della prima Guerra Mondiale e delle guerre coloniali.
Negli anni ’50 fu aggiunta la sezione dedicata alla Resistenza .
Fra gli oggetti si segnalano: divise dei vari periodi, reperti originali della distrutta fortezza pontificia, un ricco medagliere, armi, labari ed esemplari interessanti di bandiere della Repubblica Cispadana e dei Bersaglieri del Po ( corpo di volontari ferraresi costituitosi nel 1848 e distintosi in diverse battaglie).
Supporto indispensabile alle collezioni di cimeli, il museo dispone anche di un archivio storico-didattico.
Numerosi sono i documenti che ricostruiscono i principali avvenimenti ferraresi nel ventennio e fino alla liberazione: dall’uccisione di Don Minzoni, parroco di Argenta, ai processi del Tribunale Speciale, alla morte della maestra socialista Alda Costa, alla devastazione della Sinagoga, ai 96 ebrei trucidati dai nazisti, ai numerosi eccidi che funestarono la Resistenza ferrarese.
Mostra al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara
“La libertà come diritto. Emancipazione e patriottismo degli ebrei nel Risorgimento” è il titolo della mostra storico documentaria che è allestita nelle sale del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole 1° d’Este, 19). La rassegna, a cura di Silvia Villani e Delfina Tromboni, è stata inaugurata ufficialmente giovedì 14 luglio alle 18 alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto. Sarà poi visitabile fino all’11 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 dal martedì alla domenica.
Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia il Museo del Risorgimento e della Resistenza di ha voluto – dopo i due incontri organizzati in sala Agnelli in occasione del giorno della memoria 2011 – ritornare sull’importante apporto fornito dagli ebrei italiani alla formazione del nuovo stato unitario, riprendendo i due percorsi studiati da Silvia Villani per la Festa del Libro Ebraico 2011 e arricchendoli di materiali documentari inediti dai fondi archivistici dello stesso Museo e da collezioni private, oltre che da reperti naturalistici dal Museo di Storia Naturale di Ferrara e da antichità egizie dai locali Musei Civici di Arte Antica, riconducibili a donatori israeliti che nell’Ottocento incrementarono il patrimonio pubblico ferrarese con grande spirito civico.
Nella prima parte della mostra – realizzata con la collaborazione di MEIS-Festa del libro ebraico, Museo di Storia Naturale e Musei civici di Arte Antica e curata nell’attuale veste da Silvia Villani e da Delfina Tromboni, che si sono avvalse della preziosa collaborazione di Emanuela Cariani (responsabile ricerche storico-biografiche del Museo di Storia Naturale) e di Teresa Gulinelli (responsabile Conservazione e documentazione dei Musei d’Arte antica) – si propone un excursus sugli snodi epocali che hanno caratterizzato la conquista dei diritti civili e politici degli ebrei nel Risorgimento, in concomitanza con i movimenti di rivendicazione nazionalistica.
L’emancipazione aveva reso gli ebrei individui liberi e in grado di agire in prima persona sulla scena nazionale anziché sotto la tutela collettiva degli organismi comunitari, e questo spiega lo straordinario entusiasmo e slancio patriottico con cui parteciparono a tutte le campagne per l’indipendenza nazionale sentendosi convintamente ebrei & italiani, con la specificità ebraica arricchita dall’identità nazionale. Si espone per la prima volta un importante carteggio dei mesi “caldi” del 1848, dove si dà conto dei momenti convulsi sullo scenario politico-istituzionale per arrivare alla sospirata conquista dei diritti civili e politici. Dopo un approfondimento documentario sulle comunità ebraiche di Ferrara e Venezia e un ricordo di figure che hanno rappresentato un alto profilo nell’ebraismo italiano ottocentesco, la mostra si conclude con il ricordo di tre esploratori israeliti ferraresi che, pur assecondando le loro curiosità e spinte centrifughe verso nuovi mondi, non dimenticarono mai il radicamento alla loro città, arricchendola con donazioni che rinsaldavano quel senso di appartenenza civica e fratellanza universale che li legava ai loro concittadini.
Per l’occasione si espone nella teca dedicata all’israelita ferrarese Enea Cavalieri il reliquiario del garibaldino Vincenzo Leati, recentemente fatto restaurare dai discendenti – che la Direzione del Museo vuol pubblicamente ringraziare – in atto di doveroso omaggio all’illustre avo, perito a Bezzecca nel 1866.