Adalberto Scarlino Pensalibero.it 16 agosto
L’educazione civica è l’insegnante – ogni serio insegnante – che entra in classe: nel modo di parlare, di dialogare, di insegnare, appunto; di spiegare semplicemente, di applicare e far rispettare, le regole; a partire da se stesso, è ovvio. Attenzione, puntualità negli orari, decoro minimo nel vestire, corretto rapporto scuola-famiglia,chiarezza e decisione verso quei genitori che stanno dalla parte del figlio…a prescindere.
L’educazione civica NON è , non può essere una materia (tanto meno con i voti, come spara qualche trombone incompetente). Deve – dovrebbe – essere alimentata da insegnanti e presidi, meglio se con comportamenti concordi dei genitori. NON in una sola ora, ma permeando lo svolgimento di tutta l’attività didattica.
L’educazione civica, in particolare, può – e dovrebbe – crescere con lo studio della storia , raccontando la quale soltanto è possibile conoscere e apprezzare il difficile, graduale affermarsi dei principi di tolleranza, di convivenza, di libertà; strettamente legato, quest’ultimo, alla responsabilità che sempre dovrebbe essere presente per indicare ad ogni giovane le possibili conseguenze di ogni azione.
Educazione civica è storia:
non condivido le tue idee, ma mi batterò perché tu possa liberamente esprimerle;…diritti inalienabili…la Vita , la Libertà e la ricerca della Felicità…; libera Chiesa in libero Stato; ..senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali; ……..
Principi e metodi per tutti: dall’insegnate di Lettere a quello di Matematica; dagli alunni ai genitori, ai presidi. Non riducibili , certo, ad una sola, specifica materia.