I paesaggi della Maremma e del resto della Toscana
raffigurati nelle più celebri opere dei Macchiaioli e di altri grandi maestri del Novecento.
Polo culturale LE CLARISSE Via Vinzaglio 27, Grosseto
18 giugno/ 4 settembre 2022
Il Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura presenta la mostra “Paesaggi di Toscana – Da Fattori al Novecento“, a cura di Emanuele Barletti, da un’idea di Carlo Sisi, con i capolavori della collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze dedicati al paesaggio.
L’esposizione al Polo culturale Le Clarisse è suddivisa in tre sale: la prima è dedicata alla “terra amara” (per le paludi e la malaria) di Maremma e ai pittori Macchiaioli, con dipinti di Giovanni Fattori, Adolfo Tommasi, Luigi e Francesco Gioli.
Paesaggio Niccolò Cannicci
Nella seconda sala sono esposti paesaggi toscani più dolci e struggenti rispetto alla “Maremma amara” dei Macchiaioli, riferibili a due modalità espressive che ebbero larga diffusione nel primo Novecento: quelle ancorate al “vero” della tradizione naturalista postmacchiaiola – come nel caso dei dipinti “lucchesi” di Adolfo Tommasi o del “Cacciatore” di Raffaello Sorbi – e quelle maggiormente legate alle suggestioni della pittura diffusa in ambito europeo, come le atmosfere brumose del “Paesaggio” di Niccolò Cannicci, le allusioni al simbolismo di Giorgio Kienerk o dalle le forti e vivaci di Ulvi Liegi. Scorci di paesaggio che evitano la retorica del selvaggio, del maestoso e del sublime per rivelare l’urgenza di abbandonarsi all’intimità e alla serenità del marginale e del quotidiano.
La veduta di San Gimignano Giovanni Colacicchi
La terza sala è dedicata a personalità artistiche più calate nella prospettiva novecentesca: “La veduta di Firenze” di Llewelyn Lloyd, “Le due strade di Versilia” di Galileo Chini, “La veduta di San Gimignano” di Colacicchi. Esempio di un rinnovato richiamo alla grande tradizione classica è invece il trompe l’oeil di Pietro Annigoni, considerato uno dei più grandi artisti figurativi del Novecento italiano.
Allievo di Annigoni fu Luciano Guarnieri, che nella stessa sala espone un’opera dalla straordinaria sensibilità pittorica. In esposizione anche il dipinto “Eroi di Maremma” di Paride Pascucci, dipinto dal pittore mancianese nel 1895, a 29 anni, ed entrato a far parte della collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze nel 1987. È il simbolo della “Maremma amara” che uccide con la malaria.
La mostra è aperta la domenica con orario dalle 17 alle 20, il mercoledì con orario dalle 11 alle 14; il giovedì, il venerdì e il sabato con orario dalle 11 alle 14 e dalle 17 alle 20 (ingresso a 3 euro; 5 euro compreso l’ingresso al Museo Luzzetti; per informazioni e prenotazioni tel.0564 488066; e-mail collezioneluzzetti@gmail.com