Via Il Prato 58 Firenze
Alessandro Acciaioli, grande appassionato di botanica, aveva nella sua casa in Borgo Ognissanti un giardino pensile da lui utilizzato per coltivazioni sperimentali. Nel 1591, necessitando di maggiore spazio decise di comprare un terreno nella zona chiamata “Prato di Ognissanti” e incaricò Bernardo Buontalenti del progetto della sua nuova abitazione.
Nel 1621 rovesci finanziari costrinsero la famiglia Acciaioli a vendere la proprietà, con l’edificio costruito ma non completato, a Filippo di Lorenzo Corsini. Questi incaricò Gherardo Silvani di portare a termine la costruzione della villa e del giardino. Nacque così il “giardino all’italiana” dal disegno tuttora immutato. Il giardino è diviso in due parti da un viale centrale ai cui lati sono poste statue su basi di altezza decrescente per ottenere un effetto di maggiore profondità. Ai lati del viale lo spazio è spartito da aiuole di forma regolare bordate di bosso con all’interno conche in terracotta contenenti piante di agrumi. Per molto tempo usato prevalentemente come residenza estiva dei Corsini, dal 1834 diventò abitazione permanente di Neri Corsini di Laiatico e sua moglie Eleonora Rinuccini. Furono realizzati interventi di ampliamento dell’edificio su progetto di Gaetano Baccani ed inoltre, acquistando terreni limitrofi, fu riprogettato il giardino in chiave romantica. Venne costruita una collinetta un piccolo lago e furono realizzati sentieri sinuosi all’interno di boschetti. Altro intervento di trasformazione del palazzo avvenne con Vincenzo Micheli che realizzò un nuovo edificio in stile rinascimentale con una terrazza dalla quale poter assistere alla corsa dei cavalli, il Palio dei Barberi. che passava dalla Porta al Prato.
Il Palio dei Barberi si svolgeva ogni anno il 24 giugno in occasione di San Giovanni. Per la corsa si usava una particolare razza di cavalli, il berbero, che – storpiata dal popolo in “Barbero” – diede il nome alla competizione: Palio dei Barberi, appunto, detta anche corsa dei Barberi. L’origine sarebbe, secondo più fonti, medioevale: perfino Dante cita nel ventiseiesimo canto del Paradiso questo gioco. La partenza era sempre nello stesso punto, Ponte alle Mosse (il ponticino sul Mugnone da cui ha preso il nome l’omonima via): da qui prendeva le mosse la gara.Il tracciato del palio passava da Porta a Prato, per poi snodarsi lungo le vie del centro (via Palazzuolo, via degli Strozzi, via del Corso, arco di San Pierino). Il traguardo era a Porta alla Croce, al centro di piazza Beccaria. Chi arrivava primo riceveva in premio un costoso drappo decorato con il giglio, che dal ‘700 fu sostituito con un premio in denaro. Il palio dei Barberi fu corso ogni anno fino al 1858, quando i lavori per Firenze Capitale cambiarono il tracciato.
Numerosi ed illustri sono stati gli ospiti del palazzo Corsini da Federico IV di Danimarca al Principe di Galles Carlo Edoardo Stuart alle regine Vittoria d’Inghilterra e Margherita di Savoia. In tempi recenti Olivia di Collabiano è intervenuta sul giardino scegliendo i fiori e le piante aromatiche da porre all’interno delle aiuole.