Patria ed onore a grandi caratteri sono scritti sulla controfacciata, in alto, dell’Accademia Navale di Livorno, controfacciata che si apre su un grande piazzale , dominato nella parte verso il mare dalla mole di un veliero ottocentesco interrato. In questo suggestivo scenario si è conclusa sabato 14 maggio la festa dei comitati toscani del Risorgimento con la spettacolare coreografia di un ballo risorgimentale con tutti i ballerini rigorosamente in abiti dell’800.
Precedentemente c’era stata una cerimonia ufficiale di interventi e saluti davanti alle autorità civili e militari con la consegna tra l’altro da parte del rappresentante del Comitato Livornese del Bartelloni d’Argento al Generale dei paracadutisti della Folgore per il suo contributo alla promozione dei valori del Risorgimento.
La particolarità o meglio l’eccezionalità di questa scena, dentro un significativo luogo militare, è dovuta al fatto che l’esponente del Comitato Livornese proveniva dalle file della sinistra, dall’ex PCI, mentre i paracadutisti della Folgore erano famosi negli anni ’60 per le risse continue con i portuali di Livorno, accesi militanti comunisti.
Anche Patria ed Onore una volta erano parole che appartenevano al lessico ed ai valori della destra neo-fascista ed invece in questo bel pomeriggio livornese erano sulla bocca di tutti coloro che intervenivano durante i momenti ufficiali della festa a confermare oggi che l’amor di Patria non è né di destra né di sinistra ma è diventato patrimonio comune degli italiani.
Infatti oggi sì è compiuto felicemente il processo di riconciliazione tra il popolo italiano ed le diverse armi dell’esercito dopo anni invece di contrapposizioni ideologiche per cui le istituzioni militari venivano viste sempre al servizio di mene reazionarie.
Se la reintroduzione della festa del 2 Giugno e della parata militare ai Fori Imperiali a Roma, decisa dal presidente Ciampi,ha sicuramente favorito questa ritrovata sintonia fra gli italiani ed il suo esercito, nelle celebrazioni attuali del centocinquantenario dell’Unità d’Italia è stato riconosciuto appieno il ruolo determinante dei soldati piemontesi nel processo risorgimentale, senza ovviamente dimenticare l’apporto dei tanti volontari che hanno lottato per la Patria
L’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II , al di là della retorica del quadretto oleografico,non può per esempio rappresentare simbolicamente questa unione tra popolo e esercito, tra Patria e Onore?