Caro direttore, mi è stata raccontata una piccola storia straordinaria, qualcosa che sta avvenendo nella metropolitana di Mosca da pochissimo. La fonte è diretta. A Mosca gli agenti dei servizi di sicurezza stanno cercando studenti che, come per caso, abbandonano sui sedili della metropolitana libri come ‘1984’ di Orwell, ‘Addio alle armi’ di Hemingway, ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ di Remarque, perché altri passeggeri li prendano e possano leggerli. E pensare. Libri come questi, ed altri, contro la guerra e contro la dimensione totalitaria descritta da Orwell, sono spariti dai negozi di libri e dalle, un tempo ben fornite, librerie della metropoli. Esauriti o messi a dormire, in attesa di tempi migliori? Ventitre libri sono stati sequestrati in poche ore, identificati o fermati i passeggeri che li avevano trovati e si erano messi a leggerli.
Metropolitana di Mosca
Un mese fa più di 4 mila insegnanti, studenti e personale della Università Statale Lomonosov di Mosca avevano espresso pubblicamente il loro sostegno al popolo ucraino e una durissima condanna “di questa guerra vergognosa”, chiedendo a tutti i cittadini russi di unirsi al movimento per la pace. Per quanto la Russia sia isolata da una fitta cortina di propaganda e censura, nonostante le nuove leggi speciali, la più antica università del Paese gridava il suo no e cerca di farsi sentire anche sul web. Penso che i 4 mila firmatari della lettera non se la stiano passando molto bene. Dopo il colpo di stato di Putin –c’è stato un colpo di stato– gli apparati di sicurezza hanno stretto i controlli sulle 69 università di Mosca e anche nelle scuole superiori, ma è da vedere fino a che punto ci riusciranno…
Cordiali saluti
Livio Ghelli
Università Statale Lomonosov Mosca