Tre figure di spicco dell’Ottocento italiano, unite dal filo rosso dell’arte. Manzoni, Hayez e Verdi si incontrano a Milano in un’unica mostra. Esposti i capolavori di Francesco Hayez, tra cui il celebre Ritratto di Alessandro Manzoni e altre opere ispirate ai testi dell’autore de I promessi sposi e strettamente legate ai temi presenti nei melodrammi di Giuseppe Verdi.
L’Ottocento della letteratura, della pittura e della musica. L’atmosfera frizzante di una Milano vivace, importante centro per l’editoria, la produzione artistica, il mercato dell’arte e l’attività musicale, “capitale morale” con un ruolo decisivo nel panorama di unità culturale nazionale, popolata da personaggi di spicco del Risorgimento italiano.
E’ questo il quadro in cui si inserisce felicemente la mostra Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi, allestita dal 12 aprile al 25 settembre 2011 alla Pinacoteca di Brera. Una esposizione che rievoca l’incredibile clima culturale della Milano ottocentesca e si concentra su tre tra i maggiori personaggi dell’epoca, fortemente legati tra loro.
Alessandro Manzoni (1785-1873), padre del romanzo italiano, autore de I promessi sposi, de Il conte di Carmagnola e Adelchi; Francesco Hayez (1791-1882), caposcuola ed iniziatore della grande pittura storica, maestro della più alta ritrattistica ottocentesca; Giuseppe Verdi (1813-1901), compositore eccelso, tra i fondatori del melodramma. Uomini e modelli in cui la nuova nazione poteva riconoscersi, guide ed esempi di impegno e cultura.
Manzoni era lombardo, Hayez e Verdi no, ma un unico filo rosso legava i tre a Milano, una città capace di accogliere, comprendere ed esaltare i più alti ingegni e i talenti, già dai tempi di Leonardo. I collegamenti si creano, dunque, facilmente: il visitatore si troverà ad ammirare capolavori di Hayez ispirati ai testi di Manzoni e che rappresentano i medesimi temi di alcuni dei più popolari melodrammi di Verdi, come I Lombardi alla prima Crociata, I Vespri siciliani e I due Foscari.
Un intreccio di opere e artisti che segue un unico percorso espositivo e che regala anche una serie di straordinari ritratti dei tre protagonisti e dei personaggi a loro più vicini.
Il luogo i cui sono raccolte e presentate queste opere è tra le più emblematiche e suggestive, lo scrigno ideale per accogliere il racconto di un momento massimo della storia dell’arte e, più in generale, della cultura italiane. Il complesso di Brera, con l’Accademia, la Pinacoteca, la Biblioteca Braidense e le altre istituzioni, il Teatro alla Scala, i centri dell’editoria letteraria e musicale, come la famosa Casa Ricordi, furono infatti il grandioso laboratorio di questa cultura nazionale.
Tra le tante opere di Hayez esposte alla Pinacoteca di Brera anche il celebre Ritratto di Alessandro Manzoni del 1841, acquarello con lo studio per Il conte di Carmagnola del 1820, il Ritratto dell’Innominato del 1845, il Ritratto di Gioacchino Rossini del 1870, a cui si aggiungono il Ritratto di Giuseppe Verdi realizzato da Giovanni Boldini nel 1886 e, ancora, tra le curiosità, la lettera autografa con le condoglianze di Giuseppe Verdi per la morte dello stesso Hayez del 1882.
HAYEZ NELLA MILANO DI MANZONI E VERDI
Milano, Pinacoteca di Brera
a cura di Fernando Mazzocca, Isabella Marelli e Sandrina Bandera
Dal 12 aprile al 25 settembre 2011
Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude 45 minuti prima).
Chiuso il lunedì.