Giambattista Tiepolo, 1759
Olio su tela, 675×390 cm – Este, Duomo
La grande pala, firmata dall’artista in basso a sinistra, fu posta sull’altar maggiore della chiesa la vigilia di Natale del 1759. Il soggetto raffigurato fa riferimento all’invocata intercessione di Santa Tecla presso Dio Padre per la cessazione della peste che colpì duramente la città nel 1630.
L’opera, considerata una delle maggiori realizzazioni della tarda produzione di Tiepolo, è contraddistinta sul primo piano da un’intonazione realistica di inedita intensità. Accanto alla santa in preghiera una bimba esprime il suo dolore straziante sopra il corpo riverso della madre morente. Più dietro altre due figure partecipano al dramma con gesti di disperazione e nel paesaggio sullo sfondo si osserva la città al sorgere del sole.
Nell’ampio cielo che occupa la gran parte della composizione l’irruzione della figura invocata dell’Eterno Padre suscita la reazione intimorita dell’uomo barbuto dietro la santa. Con gesto perentorio egli è in atto di far intervenire gli angeli per scacciare la terribile pestilenza impersonata dalla figura vestita di scuro che precipita sulla sinistra.
La particolarità di questa pala è che è stata realizzata su un telaio curvo per seguire l’andamento dell’abside concava, a sottolineare ancor di più insieme alle cappelle laterali la pianta ellittica della navata; l’attuale impianto barocco del duomo di Este fu realizzato agli inizi del XVIII secolo dall’architetto veneziano Antonio Gaspari dopo il forte terremoto del 1688 che aveva distrutto completamente la chiesa di origine medievale. La straordinarietà dell’interno del Duomo è costituita dall’orientamento perfettamente convergente degli assi di tutte le cappelle e degli altari verso il centro della navata. Il virtuosismo ottico è accentuato dal profondo presbiterio e dall’alta cupola centrale che dona grande luminosità alla chiesa.