Caro Direttore,
Il tuo brillante e approfondito Editoriale https://www.risorgimentofirenze.it/un-buon-cittadino-deve-saper-leggere-e-scrivere/ solleva molte questioni interessanti.
Dovendo lavorare un po’ intorno alla storia dei programmi scolastici, ho visto come fosse complesso e dialettico il dibattito sull’istruzione che comportava almeno tre occasioni di discordia, il tema dell’insegnamento religioso, vero e proprio filo rosso continuo di verifica dell’atteggiamento dei governi verso la Chiesa fino – credo – ai giorni nostri; il tema della scuola di élite, particolarmente vivo intorno allo snodo tra due passaggi, la mancata riforma di Benedetto Croce e quella realizzata di Giovanni Gentile, a cavallo tra crisi del regime liberale e affermazione del presidenzialismo autoritario di Mussolini precedente la dittatura, con la continuità tra i due casi dello spirito élitario e dell’apertura all’insegnamento religioso; la questione di genere su cui sarebbe lungo e complicato soffermarsi ma che era un fattore di grande rilievo. Nel nostro dopoguerra le tre questioni di sono mescolate dando luogo certamente ad un prodotto diverso e, negli anni della nostra lontana militanza politica e sociale, sicuramente con aspetti di grande evoluzione. Resta un problema che sintetizzo attraverso un caso di recentissima attualità.
Da sportivo, seguivo la famigerata trasmissione in diretta all’uscita dei tifosi viola dallo stadio di Empoli che ha dato occasione al famoso caso della volgarità a danno della giornalista Greta. Ebbene. Per una distrazione mi era sfuggito il gesto del ristoratore marchigiano abituato a trattare, a quel che sembra con i ranocchi, da cui sicuramente avrà imparato le modalità espressive ma non i comportamenti che sono sicuramente migliori tra i simpatici animaletti. Ho però visto, rimanendo egualmente sbigottito il comportamento di molti altri che uscivano dallo stadio, nei quali il linguaggio espressivo era sicuramente degno dell’incriminato per parole, modalità e gesti, tanto che ho sentito subito bisogno di esprimere a mia moglie lo sbigottimento per tanta volgarità e misoginia. E allora domando. Se abbiamo raggiunto ormai un livello di alfabetizzazione soddisfacente, se non altro esistendo un obbligo scolastico almeno fino alla terza media e oltre, quale materia manca nella scuola per cui invece rimane un livello di analfabetismo civile così evidente? Non sarebbe il caso di individuare questa materia che manca e magari inserirla nei programmi scolastici come fondamentale, il che vorrebbe dire insegnarla e farla apprendere in tutti i momenti della giornata, intervalli compresi? Qualcuno ha idea di quale materia potrebbe essere?
Cari saluti, Fabio Bertini