Massimo L. Salvadori
pp. 240
€ 16,00
anno di pubblicazione 2013
Edizioni Il Mulino
Non esiste altro Stato in Europa occidentale la cui storia presenti l’anomalia del caso italiano: dall’unità d’Italia ai primi anni Novanta del XX secolo è mancata qualsiasi possibilità di un’alternativa di governo non provocata da un crollo di regime o da una crisi organica del sistema politico.
Per capire la crisi di sistema che sta vivendo il nostro paese occorre andare indietro nel tempo, fino alle origini, ai nodi irrisolti dell’intera vicenda storica nazionale. La guerra civile ideologica che ha da sempre inquinato il rapporto tra forze di governo e di opposizione – dall’Italia liberale a quella repubblicana – ha impedito il normale avvicendamento tra due schieramenti stabili e la reciproca legittimazione dei partiti, cosicché il cambiamento è passato attraverso traumatiche crisi di regime. Anche il primo esempio di alternanza di governo, che ha posto fine al ciclo storico dei regimi bloccati, è avvenuto solo nel segno di una profonda crisi di sistema. Crisi che si ripete oggi, a distanza di venti anni, con il naufragio del bipolarismo sorto dalle elezioni del 1994.
Massimo L. Salvadori, professore emerito dell’Università di Torino, è autore di numerosi saggi di storia contemporanea e di storia del pensiero politico, tra cui: con Laterza, «La sinistra nella storia d’Italia» (1999) e «Democrazie senza democrazia» (2009); con Donzelli, «Italia divisa: la coscienza tradita di una nazione» (2007).