Autore Giuseppe Galasso
Editore Salerno
Anno 2016
Pag. 430
Prezzo Euro 32,00
La storiografia moderna è una delle elaborazioni piú originali della tradizione europea, e si è tradotta in uno dei suoi campi di maggiore rilevanza culturale e civile. Nel XX secolo essa raggiunse il vertice del suo svolgimento, per approdare poi a una difficile crisi d’identità, che ne ha rinnovato metodi e tecniche di lavoro, tematiche e criteri di giudizio, ma si è sempre piú rivelata la spia di una crisi di identità dell’intera tradizione, di cui essa era un asse portante. Questo volume di Giuseppe Galasso traccia un ampio panorama che dà appieno, in una ricostruzione approfondita e molteplice, il senso di questa vicenda vissuta dagli storici europei (e non solo europei). Una vicenda che è qui seguita, nel quadro complessivo di tutto il più ampio contesto culturale di cui la storiografia è partecipe, attraverso lo studio di alcune fra le maggiori figure ed esperienze storiografiche e culturali del Novecento, da Braudel a Furet, alle « Annales », a Vernant, Le Goff, Namier, Hobsbawm, Palmer, Popper, Arendt, Berlin, Mosse, Nolte, Maravall.
Giuseppe Galasso è professore emerito della Università di Napoli Federico II e accademico dei Lincei. Tra le sue opere più recenti: Croce e lo spirito del suo tempo (Roma- Bari 2002); Carlo V e Spagna imperiale: studi e ricerche (Roma 2006); Storici italiani del Novecento (Bologna 2008); Storia del Regno di Napoli (Torino 2006-2011, 6 voll.); L’Italia nuova. Per la storia del Risorgimento e dell’Italia unita (Roma 2011-2015, 7 voll.); Prima lezione di storia moderna (Roma-Bari 20143); Dalla “libertà d’Italia” alle “preponderanze straniere” (Roma 2016)