La saletta del fiorentino Caffè Donnini con le opere di Nativi e le celebri sedie «scapolari» di Michelucci
Pistoia racconta Nativi
#NATIVI100
Palazzo Fabroni
20 Dicembre 2021/ 5 Giugno 2022
Autoritratto del 1946
Giulia Gonfiantini Corriere Fiorentino 8 gennaio 2022
Dipinto a smalto di colore azzurro, nero e bianco, il fregio che Gualtiero Nativi realizzò alla fine degli anni Cinquanta per il bar del Centro tecnico federale della Federazione italiana giuoco calcio di Coverciano si estende per sei metri e mezzo. Ricorda una decorazione rinascimentale e al contempo un pentagramma dalla scrittura sincopata. Lavoro tra i più importanti realizzati dall’artista per uno spazio pubblico, è stato cercato e ritrovato durante gli studi per la realizzazione della mostra #Nativi100 dalla curatrice Giovanna Uzzani e per tutta la durata dell’evento, fino al 5 giugno a Palazzo Fabroni, sarà visibile insieme a 99 altre opere selezionate per ripercorrere la vicenda di uno dei maestri dell’astrattismo.
«Ogni sala del percorso espositivo corrisponde a un capitolo (riprodotto nel catalogo edito da Gli Ori), a una frase di Nativi, a un mood — dice Uzzani — che ricostruiscono la vita di un uomo e la ricerca di un artista al contempo». L’esposizione che celebra il centenario della nascita del pittore (Pistoia, 1921 – Greve in Chianti, 1999) è promossa e realizzata dal Comune e dai musei civici, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, Tempo Reale, l’associazione Eletto Arte e l’Archivio Nativi.
La mostra ripercorre le tappe artistiche di Nativi, dall’proveniente dalle Gallerie degli Uffizi al passaggio all’arte astratta fino alle irruzioni nella scultura e alla ricerca più solitaria dopo l’esperienza dell’astrattismo classico, passando per il clima di fermento del secondo Novecento.
Presenti due significative installazioni sonore, curate da Tempo Reale nell’ambito di «Toscanaincontemporanea20 21»: una accompagna l’autoritratto giovanile con un ritratto sonoro dell’artista, realizzato con materiali vocali tratti da un’intervista. La seconda si ispira a composizioni elettroacustiche di Vittorio Gelmetti ed è rappresentativa della collaborazione tra artisti visivi e musicisti elettronici, tipica di anni. Presentati con l’occasione i dipinti donati dall’artista alla città nel 1982: sette sono visibili nell’esposizione permanente, gli altri saranno allestiti a rotazione.
Grande rilievo, inoltre, alla riflessione sulla pittura nello spazio pubblico e privato, e all’intenso rapporto con il maestro, amico e compagno di ricerca Giovanni Michelucci. Insieme collaborarono nel’49 per il riallestimento del fiorentino Caffè Donnini, rievocato al Fabroni con le iconiche sedie «scapolari» michelucciane.
Nativi ha infatti «lasciato molte tracce di bellezza» e le ricerche per la mostra sono state l’occasione per un «viaggio emozionale in una Firenze che non c’è più», afferma Francesco Di Fiore, artefice del progetto espositivo insieme a Uzzani, ricordando le opere per il Chiosco degli sportivi, per il cinema Edison, per la chiesa degli Scolopi, oltre al fregio di Coverciano appena riscoperto.
Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni
Via Sant’Andrea 18 – Pistoia tel. 0573 371817
fabroni.artivisive@comune.pistoia.it
Orario
dal martedì al venerdì | 10.00/14.00 |
sabato, domenica e festivi (8 dicembre, 26 dicembre e 6 gennaio) | 10.00/18.00 |
Natale e Capodanno | 16.00/19.00 |
lunedì | chiuso |
La biglietteria chiude 30 minuti prima.
Tariffe
Intero | € 3.50 |
Ridotto | € 2.00 |
Palazzo Fabroni