28 novembre 2015 / 28 febbraio 2016
Da venerdi’ alla domenica 10,00/13,00 – 14,30/17,30
Ex Scuderie Medicee Via Lorenzo il Magnifico, 9 Poggio a Caiano (Prato)
POGGIO A CAIANO. E’ stata presentata il 27 novembre al Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano dal sindaco Marco Martini, l’assessore alla Cultura Giacomo Mari e il curatore Luigi Cavallo la mostra documentaria “Tempo verrà….di guerra. Soffici combattente 1915-1918”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Poggio a Caiano in occasione del centenario dell’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale. L’esposizione, che rientra nell’ambito del progetto coordinato dalla Provincia di Prato “Ti porto al museo”, attraverso diversi tipi di documenti, come schizzi, foto, cartoline e riviste dell’epoca, ripercorre le vicende e racconta il rapporto di Ardengo Soffici con la Grande Guerra.
“Ripercorre questa importante pagina della nostra storia, che costò la vita a tanti giovani e giovanissimi di diverse nazionalità – ha commentato l’assessore alla Cultura Giacomo Mari – attraverso i documenti come quelli qui raccolti sull’esperienza di Soffici, è da considerarsi anche un insegnamento per comprendere oggi quale valore abbia difendere il principio di un’Europa unita, nel nome della pace”.
Tra gli oggetti esposti, alcune rarità, come un ritratto di Apollinaire firmato da Soffici, due opuscoli scritti dall’artista poggese negli anni del conflitto e diffusi fra le truppe dopo la rotta di Caporetto, una xilografia a tre colori stampata in originale della copertina della rivista La Ghirbia, e anche la giubba e la spada del Soffici combattente. L’intellettuale fu infatti protagonista in prima persona della guerra: dopo aver manifestato il suo pensiero interventista fin dal 1914 nell’ambito della rivista d’avanguardia Lacerba, da lui fondata insieme a Giovanni Papini, nel dicembre 1915 Soffici, che aveva fatto domanda di arruolamento come volontario, fu chiamato nell’83esimo reggimento di fanteria. Inizia così l’itinerario del Soffici militante, che si concluderà con il congedo nell’aprile 1919.
La mostra curata da Luigi Cavallo e dal professor Carlo Cresti, già professore ordinario di Storia dell’Architettura nell’Università di Firenze, sarà visitabile fino al 28 febbraio 2016, dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.