Ospitata nelle sale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze di via Bufalini 6, la mostra è visitabile, a ingresso libero, dal 16 ottobre al 6 gennaio 2014, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, e il sabato e la domenica in orario 10-13, e 15-19.
Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa, Firenze omaggia Pietro Annigoni (1910 – 1988), con una raffinata antologica ospitata negli spazi dell’Ente Cassa di Risparmio, organizzata in collaborazione con la Fondazione Guelpa di Ivrea, che qui presenta un consistente numero di opere dell’artista. Con l’occasione della mostra, verrà a breve riaperto al pubblico il Museo Annigoni, arricchito da nuovi spazi e un nuovo allestimento.
Milanese trasferitosi con la famiglia a Firenze nel 1925, vi rimarrà tutta la vita e qui sarà il centro della sua formazione artistica e della sua lunga attività di pittore e maestro di arti grafiche. Proprio il clima artistico del passato farà di lui un artista fuori contesto nella sua epoca, caratterizzata dalla corrente del Modernismo; Annigoni, forte della sua sensibilità estetica, opta per la tradizione rinascimentale fiorentina, sapientemente accostata a echi del Realismo.
Emerge, dalla scelte delle opere, compiuta dal curatore Emanuele Barletti, un artista completo che ha saputo spaziare in un’ampia gamma di tecniche e soggetti: paesaggi, scene figurate, nature morte, realizzate con terre grasse, colori ad olio, affresco, tecniche grafiche come la litografia e l’acquaforte. Oltre agli aspetti tecnici, il visitatore può facilmente comprendere i molteplici aspetti dell’opera e della vita di Annigoni, un artista affascinato dal viaggio, alla costante ricerca di temi di ispirazione e spinto da una insaziabile curiosità di conoscere, al punto che si spinse in ogni parte del mondo: dall’Europa all’India, dal Sud Africa al Messico al Sud America.
Quattro le sezioni della mostra, la prima delle quali invita al confronto fra le opere della collezione dell’Ente Cassa, e quelle della Fondazione Guelpa; a seguire, una serie di opere inedite provenienti da varie collezioni pubbliche e private. Nella terza parte sono esposti i ritratti dei membri della famiglia dell’artista, affiancate da fotografie e cimeli che coprono il periodo dagli anni Trenta agli anni Ottanta. Chiude la mostra, il nucleo di opere, tutte di piccole dimensioni, provenienti dalla Donazione Morelli.
La mostra si può definire un’antologica, perché oltre a un’ampia panoramica di tecniche e soggetti scelti con i quali Annigoni si è misurato negli anni, è possibile ammirare l’uomo, oltre all’artista, che seppe farsi amare dall’aristocrazia e dal popolo, e la cui signorilità emerge nella sensibilità con la quale ritrae indifferentemente umili paesaggi di campagna, baronesse anglosassoni, e caratteristiche figure della Firenze popolare.
A completamento dell’esposizione il catalogo con ampi ed esaustivi saggi di, fra gli altri,
Emanuele Barletti, Arabella Cifani, Sabrina Baldanza.