Autore Lorenzo Benadusi
Editore Feltrinelli
Anno 2015
Pag. 400
Prezzo Euro
All’inizio del Novecento, il lungo processo di sedimentazione della civiltà borghese, fatta di contenimento degli istinti, rispettabilità e precise regole di comportamento, sembrava aver raggiunto il culmine. Allo stesso tempo, però, la professione militare, l’orgoglio nazionale e la retorica bellica occupavano un posto fondamentale, e di lì a poco quella società sarebbe caduta nel baratro della prima guerra mondiale, con le trincee, i gas, la violenza e lo choc di una disumanizzazione di massa come non se ne erano mai viste. Lorenzo Benadusi indaga questo apparente paradosso tra “civilizzazione” (seguendo Norbert Elias) e “brutalizzazione” (seguendo George Mosse) nell’Italia monarchica, coloniale e poi impegnata nella Grande Guerra, puntando l’attenzione sull’educazione del maschio borghese, sul ruolo degli ufficiali e sulla compenetrazione tra virtù civili e valori militari. Dalle avventure coloniali ai massacri del Carso, dalla missione nazionalizzatrice e civilizzatrice delle armi e delle armate italiane al contraccolpo della smobilitazione e della “vittoria mutilata”, tutta una costellazione di pratiche, miti, retoriche della mascolinità, dell’onore e dell’eroismo veniva a formarsi, in una fucina che in parte forgerà anche l’ideale dell’uomo nuovo fascista.
Uno sguardo del tutto innovativo sulla formazione culturale della borghesia italiana, costretta a verificare sui reticolati della Grande Guerra se la rispettabilità civile appresa a scuola e in famiglia e quella militare appresa in caserma e al fronte fossero ancora utili per rimanere in equilibrio sull’orlo dell’abisso.
Il ritardo nel fare gli italiani poteva essere colmato non solo dalla scuola, ma dall’esercito. Era l’esercito l’istituzione più adatta a realizzare la perfetta armonia tra il soldato e il cittadino e a plasmare la coscienza di una borghesia in grado di adempiere responsabilmente al proprio ruolo sociale solo attraverso l’educazione alla disciplina.”
Lorenzo Benadusi (1973), storico e ricercatore, si occupa di nazionalismo e fascismo italiano. Ha pubblicato articoli e saggi su riviste specializzate e, con Feltrinelli, Il nemico dell’uomo nuovo (2005).