Autore Francesco Germinario
Editore Asterios
Anno 2017
Pagine 126
Prezzo Euro 16,00
Nella cultura dominante si è affermata, negli ultimi decenni, la certezza che la Storia sia da osservare come una dimensione introdotta dall’esterno in un Occidente che si pone ormai nella poststoria.
La Storia è stata una lunga catena di sofferenze e di stermini. Essa è stata; ma non è più, perché ciò che è percepito come Storia, dal terrorismo agli sbarchi di immigrati, è una fastidiosa interruzione del godimento del mondo.
La vita è pensata come un percorso depoliticizzato e destoricizzato; è il trionfo neoliberale del presentismo: non è necessario interrogarsi sul Passato, perché il Passato non esiste. Siamo in presenza dell’affermarsi definitivo del nichilismo, oppure siamo oltre lo stesso nichilismo?
A scuola la storia non si studia, a causa dell’avvenuta deculturalizzazione dei docenti.
A sua volta, la politica, inabissatasi, non interroga più gli storici. Ma questi riflettono sulla loro funzione, in quanto custodi della presenza del Passato nel Presente? Ed è possibile per essi condividere la scelta di campo neoliberista?
Una riflessione fra pedagogia, antropologia, sociologia e storiografia.
Francesco Germinario, nato a Molfetta nel 1955 è uno storico, ricercatore presso la fondazione “Luigi Micheletti” di Brescia, redattore di riviste di storia, membro del Comitato scientifico della Casa della memoria di Brescia. Ha pubblicato numerosi saggi, in Italia ed all’estero, sul pensiero politico di George Sorel, i teorici del sindacalismo rivoluzionario italiano, la teoria politica dell’antisemitismo, la cultura di destra del Novecento, la storia della Repubblica Sociale Italiana. Negli ultimi anni ha orientato la ricerca sugli aspetti mitici della politica nel Novecento. Nel 1995 ha curato la pubblicazione del carteggio inedito Sorel-Lanzillo (1909-1921) nel volume Cher camarade…, edito dalla fondazione Micheletti