Caro Direttore, argomento interessante e attuale il tuo editoriale di luglio:
Il sagrato della basilica di Santo Spirito e la Movida fiorentina
I residenti di Santo Spirito hanno tutta la mia solidarietà. È abnorme che non si possa fruire del riposo. Ed è il motivo che mi spinge a vedere tutta l’insufficienza e la parzialità del problema. Il punto è un altro: l’amministrazione di Firenze, che a me pare efficiente per molti aspetti, perde l’occasione di trarre spunto dal problema per mettersi alla testa di una battaglia di civiltà. Se difendi i residenti di Santo Spirito, devi difendere tutti i cittadini di Firenze nei loro diritti e richiamarli ai propri doveri. Devi dar loro gli strumenti per difendere i loro diritti e convincerli ad esercitare i loro doveri anche nelle loro case.
Può capitare, a me è accaduto in un recente passato, di avere contemporaneamente, in pieno giorno e qualche volta fino alle 23 (regolamento condominiale ahimè arcaico) la violinista del piano di sopra che si esercitava per ore e, contemporaneamente, il ragazzo che che si esercitava con il sassofono al piano di sotto, purtroppo con scarsa propensione alla musica. Ma sarebbe lo stesso perché credo sia un diritto ascoltare musica in casa propria quando si desidera, tenendo basso il volume del proprio stereo, e non per l’imposizione di altri. La tipologia della popolazione è cambiata. È più anziana e anche se non fosse così, il vicino di casa ha diritto di avere un mal di testa, di stare male o semplicemente di leggersi un giornale, un libro o quant’altro, senza essere impedito dalla maleducata prepotenza altrui.
Se capita l’eccesso di rumore, la procedura comunale è pazzesca. Devi chiamare un tecnico dell’ARPAT che viene quando ha tempo e, probabilmente, quando il sassofonista o il muratore magari domenicale non sta producendo il rumore. Se passa un vigile a controllare le soste e tu gli chiedi di affacciarsi un momento, ti risponde che non è compito suo e così via. Esistono apparecchi a basso rumore di funzionamento e invece impazzano tagliaerbe e simili aggeggi liberamente.
Faccia il Comune di Firenze un atto importante che lo metta alla testa dei comuni italiani. Faccia un regolamento comunale che assicuri i loro diritti ai cittadini. Potrà usarlo in Santo Spirito e dove c’è reale necessità. Muovo da me l’obbiezione: come controllare una città intera? Risposta: intanto dai ai cittadini uno strumento legittimo e omologato, sarà sempre meglio di niente. Ciascuno vedrà come servirsene e può essere che un messaggio di cui la stampa e la gente discutono (come accade ora per la piccola isola di Santo Spirito) serva a far crescere la consapevolezza, dunque l’educazione che, se nasce dalle famiglie e dagli individui, è lo strumento più efficace.
Grazie. Cari saluti.
Fabio Bertini