Autore |
Cipriani Giovanni |
Dati | 2014, 232 p., brossura |
Editore | Nicomp Laboratorio Editoriale (collana Saggi) |
Il Risorgimento non fu solo uno straordinario capitolo di storia italiana ma il risultato di sforzi concentrici che videro come protagonisti, accanto al Regno di Sardegna, la Francia, l’Inghilterra, la Svizzera, la Turchia e gli Stati Uniti d’America. La Guerra di Crimea fu il primo segnale di un mutamento di indirizzo, grazie alla lungimiranza di Camillo Benso di Cavour, ma l’evento che più avrebbe influito sulle vicende della penisola italiana, fu il progetto di apertura del Canale di Suez. Da mare chiuso, il Mediterraneo sarebbe presto divenuto un cruciale crocevia di traffici internazionali e fu naturale, da parte della Francia e dell’Inghilterra, principali azioniste della ciclopica impresa, cercare di cancellare la scomoda presenza degli Asburgo Lorena e dei loro alleati nella realtà geografica che più si protendeva su quell’area. Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi, Ricasoli e Mazzini furono gli strumenti di un ambizioso progetto politico di riassetto del Mediterraneo e furono capaci di ricavarne il massimo beneficio: l’unità di una penisola da secoli frammentata e divisa.
Giovanni Cipriani, Professore Associato di Storia Moderna presso il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze, ha costantemente rivolto i propri studi al complesso settore della cultura e delle idee, cercando di individuare continuità e mutamenti nell’azione politica e nell’esperienza intellettuale, in un ampio arco cronologico: dall’Umanesimo al Risorgimento