L’uomo si ricostruisce una patria sotto qualsiasi lembo di cielo
Johann Gottlieb Fichte
Mercoledì pomeriggio, 14 dicembre, a Palazzo Vecchio durante la commemorazione pubblica della uccisione tragica ed insensata di due senegalesi e del ferimento di altri ad opera di un folle con paranoie razziste il giorno prima a Firenze, il momento più toccante è stato quando dalle file della comunità senegalese è stato prima intonato il canto della loro patria e poi subito dopo l’inno italiano a conferma del forte rapporto di vicinanza e di amicizia con la comunità fiorentina e italiana.
Il sindaco Renzi nel suo intervento ha detto che i tempi son maturi per dare la cittadinanza italiana ai figli degli extracomunitari nati in Italia,condividendo quindi le stesse posizioni espresse tempo fa dal presidente Napolitano su questo tema. Se ciò fosse possibile, sia i senegalesi sia tutti i migranti che arrivano in Italia e trovano residenza e lavoro proverebbero ancor di più il sentimento di appartenenza alla nostra comunità e sotto il cielo italiano ritroverebbero una nuova patria in una interpretazione attuale dell’aforisma del filosofo tedesco Fichte.
Negli anni eroici del Risorgimento furono molti gli stranieri, polacchi, ungheresi, inglesi ed altri ancora che militarono con le armi e con le idee sotto il tricolore italiano e pur non dimenticando la loro patria lontana si identificarono nei valori della libertà e dell’indipendenza promossi dai patrioti italiani, moderati o democratici che fossero.
Una Patria comune per tutti coloro che nascono e vivono in Italia al di là del colore della loro pelle e della loro nazionalità d’origine è il miglior antidoto a quelle pulsioni xenofobe e razziste che affiorano nella società italiana sia pure ancora per fortuna in maniera limitata.
Ovviamente nel rispetto della legge e dei principi sanciti dalla nostra costituzione, nella conoscenza della nostra lingua e nella partecipazione alla vita politica e culturale del nostro Paese.
Una Patria comune è quindi la soluzione più credibile e giusta rispetto alla questione del rapporto tra i vari gruppi etnici presenti in Italia e sarebbe nei fatti la risposta più efficace sia a chi teorizza rigidamente l’ apartheid delle diverse nazionalità sia a chi propone ancora il modello ideologico di una società fondata sul meticciato multiculturale ed etnico.