…lo Stato nazionale è pur sempre l’unico contenitore possibile entro il quale possa esercitarsi l’autogoverno di una collettività. In una parola, la democrazia. È accaduto così storicamente. E oggi pure è così: democrazia e Stato nazionale stanno insieme; se viene meno l’uno, appare destinata a venire meno anche l’altra…
Galli della Loggia dal Corriere della Sera del 7 Marzo
Un’Italia che si giudicava scettica si è ritrovata unita e impegnata nel festeggiare i 150 anni dell’Unità del Paese. Più unita, e forse anche più orgogliosa di se stessa, di quanto si potesse prevedere per un evento caduto nel bel mezzo di una grave crisi economica e soprattutto della crisi di un ceto politico che sta rischiando di implodere se nel prossimo futuro non entra in sintonia con i sentimenti e le aspettative della sua gente.
Una lezione appunto di maturità democratica da parte degli italiani, che sono consapevoli di condividere un territorio, una storia, dei costumi, dei valori e vogliono essere padroni del proprio destino.
I rappresentanti delle istituzioni sono rimasti sorpresi per la dimensione, superiore a ogni aspettativa, della partecipazione popolare alle manifestazioni indette per i 150 anni dell’Unità d’Italia, da parte di enti locali, associazioni o singoli cittadini e di questo va dato soprattutto riconoscimento al presidente Napolitano, che non solo ha promosso in primis tante iniziative , ma ha anche svolto un ruolo di mediazione e ricomposizione tra le diverse forze politico-culturali che fanno parte della storia del nostro Paese.
Rifondare uno stato nazionale significa muoversi in più direzioni: recuperare un circuito virtuoso tra istituzioni, ceto politico ed opinione pubblica che negli ultimi tempi è venuto meno, coltivare nelle nuove generazioni il senso di appartenenza alla stessa comunità di cultura e di storia e questo compito spetta principalmente alla scuola, infine, se pure si sono concluse proprio in questi giorni le celebrazioni del cento cinquantenario, confermare nei prossimi anni tra le date simbolo della nostra identità nazionale oltre al 2 Giugno e il 25 aprile anche il 17 marzo.
Il consiglio dei ministri ha già approvato un disegno di legge per far diventare il 17 marzo un giorno di solennità civile.
E’ un primo passo.
Per parte nostra come Comitato Fiorentino per il Risorgimento la mattina del 17 marzo in un luogo simbolo delle libertà fiorentine, in Piazza Signoria davanti a Palazzo Vecchio, con il patrocinio del Comune di Firenze e con la partecipazione degli Sbandieratori e Musici della Signoria abbiamo celebrato la data di fondazione dell’Unità Italiana.
Ed anche questa iniziativa è stata solo un primo passo.