Villa Albizi via Vecchia Fiesolana n. 70 Fiesole
La villa fu costruita nel 1772 su disegno di Zanobi del Rosso, che nel 1765 era stato nominato architetto delle fabbriche reali ai tempi del granducato dei Lorena. Tra le opere che aveva realizzato vanno ricordati diversi edifici per lo svago della Corte granducale, tra cui il Kaffehaus a Boboli uno dei migliori esempi di stile rococò a Firenze.
In questa villa ebbe la sua residenza l’Accademia dei Generosi, fondata da Giuseppe Nelli e Alberto Micheli nell’aprile 1771 con l’intento di promuovere la cultura e condividere il piacere delle arti . Con l’aiuto di architetti, pittori e artisti, l’Accademia dei Generosi in pochi anni eresse un vero teatro: la stampa dell’epoca racconta che, in circa venti anni di attività si allestirono spettacoli teatrali e musicali, tra i quali L’idolo cinese di Giovanni Paisiello e l’intermezzo L’amore artigiano (oggi perduto) del giovanissimo Luigi Cherubini, l’Eugenie di Racine, concerti e feste da ballo.
Una scena dell‘Idolo cinese
Agli inizi del Novecento, Luigi Albizzi, proprietario dell’edificio trasformato in residenza agli inizi dell’Ottocento, volle far rivivere l’Accademia dei Generosi e i luoghi che la videro nascere, organizzando concerti e feste da ballo di cui si conservano foto, programmi e inviti. Da un punto di vista architettonico la villa non ha elementi di particolare interesse, eccezion fatta per il piccolo ma curato giardino, che si estende come una terrazza davanti alla facciata.
Una lapide vicino al cancello di ingresso, fatta apporre da Luigi degli Albizi e dettata da Giovanni Rosadi ricorda come qui, nell’autunno del 1775, fu messa in scena l’opera L’idolo cinese di Giovanni Paisiello, raffigurato sul medaglione in terracotta oggi quasi illeggibile.
Giovanni Rosadi, l’autore dell’epigrafe, è stato un politico e avvocato nell’Italia post-unitaria. Laureatosi in giurisprudenza a Pisa, esercitò la sua professione di avvocato a Firenze. Esponente della destra liberale, fu deputato dal 1900 al 1924, anno in cui venne nominato senatore. Fu Sottosegretario di Stato della Pubblica istruzione nei diversi governi che si sono succeduti dal 1914 al 1921. Fu precursore dell’ambientalismo e fu l’artefice – insieme a Benedetto Croce – della prima legge sulla protezione del paesaggio in Italia.
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