Il CENTRO di PROMOZIONE SOCIALE di VILLA BRACCI
Stradone di Rovezzano 33 Firenze
Villa Bracci è un importante Centro di Promozione Sociale nel Quartiere 2, supportato dal Comune di Firenze, ma organizzato e mantenuto in vita dal costante e forte impegno dei volontari. Da oltre 40 anni continua a regalare ai suoi soci, oggi oltre mille iscritti, attività sociali di incontro, di comunicazione, di gioco, di cultura. Fra queste attività: gli orti sociali, il ballo, la biblioteca, i corsi di computer e lingue straniere, il teatro, la ginnastica per anziani, i pranzi sociali, la solidarietà partecipata ai problemi comuni, ma anche le camminate alla scoperta della città e del suo territorio, gli incontri riguardanti la storia e le storie personali (il laboratorio della memoria e vite vissute dei nostri amici più anziani), letture di gruppo, proiezioni. Molti modi per partecipare le proprie esperienze ed uscire dallo straniamento della società. Lo scopo: mantenersi attivi, con l’amicizia e la curiosità, e cercare di migliorarsi, educandoci attraverso la collaborazione, giorno per giorno, al rispetto reciproco, all’ascolto, alla solidarietà.
Villa Bracci sorge parallela alla stretta via del Guarlone, all’altezza dello Stradone di Rovezzano, nella periferia est di Firenze. È un antico palagio trecentesco, poi completamente ristrutturato nel tardo Cinquecento dall’abate Bracci, alchimista e botanico, che mise a coltura di orti e vigneti la vasta campagna circostante e fece costruire il bel giardino segreto, circondato da alte mura e guardato dalle straordinarie statue del Francavilla che ancora oggi sorridono, al di là de La Manica, nei giardini di Windsor dove si trovano ormai da duecento anni.
Ai giorni nostri, molti secoli dopo e con vari passaggi di proprietà, il sogno dell’abate Bracci è passato in eredità al Comune di Firenze e i vari corpi di fabbrica vengono utilizzati per pubblica utilità: la parte di Villa Bracci attigua al giardino segreto ha ospitato fino al 2006 una scuola alberghiera, ed è attualmente vuota e in attesa di destinazione, mentre la parte più vicina allo Stradone di Rovezzano già da molti anni è sede di un centro ricreativo-culturale destinato agli anziani e alla popolazione della zona, i terreni intorno al giardino segreto sono stati suddivisi in oltre 260 orti affidati, in un riuscito esperimento sociale, ai pensionati del Centro. Il Centro di Villa Bracci oggi registra oltre mille iscritti; attraverso le numerose attività portate avanti dall’impegno volontario dei soci, offre gratuitamente o a bassissimo costo occasioni di incontro, di divertimento e di scambio di idee. Resiste gagliardamente, come altri centri come questo, attivi a Firenze e in Toscana, di cui però Villa Bracci è uno dei più notevoli numericamente e qualitativamente. Resiste, come altri, nonostante la disgregazione di quartieri e comunità, che ha fatto nel tempo entrare in apnea e poi sparire poco a poco sia molte Case del Popolo che molti Circoli MCL attigui alle parrocchie e agli oratori, luoghi di discussione cinquant’anni fa, dove si faceva cultura, si dibattevano film importanti (alla faccia del ragionier Fantozzi e della Corazzata Potemkin) e si faceva la ‘controscuola’, con lezioni gratis il pomeriggio ai ragazzini in difficoltà.
Ho visto morire, mancando le motivazioni ideali prima che i soldi, i circoli nati nel dopoguerra, dove gratis la domenica, anziché riposarsi muratori-elettricisti-imbianchini volontari faticavano per creare una vera ‘casa per il popolo’, luoghi di crescita civile e cultura. I nomi, sempre gli stessi, ingenui e poetici di grandi speranze erano: La Pace, Rinascita, L’Unione, Amicizia, Risorgimento, Il Progresso, l’Unità e via dicendo. Che rete formidabile fino alla soglia degli anni ’80! Non semplici Dopolavoro dove giocare a bocce, a briscola o a calciobalilla (importanti in fondo a anche quelli), ma posti dove far germogliare i semi di un mondo più giusto libero e umano.
Sono cresciuto, aiutavo, mi sono formato in luoghi del genere. Come tanti della mia generazione. Quando, recentemente, ho visto formalizzare il decesso (avvenuto ben prima!) della vecchia Andrea del Sarto, ho provato dispiacere. Perché oggi mancano volontari? Perché i ragazzi non ci credono più? Non ho troppo tempo per analisi e rimpianti: in totale controtendenza, per la dedizione caparbia, amorosa, silenziosa di una quarantina o poco più di volontari Villa Bracci oggi va avanti, dai mercati di solidarietà per i profughi o per gli alluvionati, al recupero di persone fragili, dal ballo alle proiezioni, dalle passeggiate per scoprire la città e dintorni, ai gruppi di lettura, ai corsi di lingue straniere, della memoria, di burraco, di storia dell’arte, all’attività teatrale, alle prove di coro, ai corsi-laboratorio di computer con accesso al PAAS; ci sono i corsi di Qi-Gong e ginnastica dolce, particolarmente indicati per il recupero dell’energia interna, dell’equilibrio e della concentrazione… E poi ci sono l’attività del bar, le feste, i pranzi, la tombola, i viaggi e soggiorni organizzati, l’attività sociale dell’Agosto Anziani che consente a persone anziane non completamente autonome di trascorrere in compagnia il mese di agosto, e infine le collaborazioni solidali, negli anni, con tante Associazioni che si occupano di soggetti fragili: bambini e mamme in difficoltà, persone autistiche, eccetera. L’elenco continua, tralasciamo per motivi di spazio una serie di servizi di consulenza-assistenza infermieristica-pedicure-persino un Centro Anagrafe abilitato al rilascio di documenti, su cui è possibile sapere tutto in Segreteria. Per una zona periferica come l’estremità est del Quartiere 2, che per tanti motivi rischia di disgregarsi, il contributo e la vitalità di questo e pochi altri Centri di Promozione Sociale sono fondamentali.
Livio Ghelli