La Villa di Quarto, o di Castelquarto, a Firenze, si trova in via Pietro Dazzi 9, nella zona collinare ai piedi del Monte Morello. La villa si trova alle spalle della chiesa di Santa Maria a Quarto e il suo parco confina con quello della Villa La Petraia.
Quarto è uno dei toponimi che ricalcano le pietre miliari romane, tra i quali il più famoso in questa zona è Sesto Fiorentino
La villa di origine quattrocentesca nel XVII secolo ebbe una prima ristrutturazione ad opera di Alfonso Parigi, l’architetto dell’ampliamento del giardino mediceo di Boboli. Nel XIX secolo appartenne a Gerolamo Bonaparte, ex re di Vestfalia, il quale la lasciò in eredità alla figlia Matilde, sposa del principe russo Anatolij Demidoff. Fu in questo periodo che la villa assunse la struttura definitiva che si ammira anche oggi.
Emanuel Stockler. Una camera della villa nel 1853
Dopo ulteriori passaggi di proprietà nel 1908 venne acquistata dai baroni Ritter de Zahony, che ne curarono un restauro complessivo. Negli anni 80 del Novecento infine la villa fu divisa tra diverse proprietà.
Tra gli ospiti illustri si ricordano lo storico e statista francese Adolph Thiers e lo scrittore statunitense Mark Twain, la cui moglie spirò proprio in questa villa.
L’edificio ha un impianto assai semplice, con tre piani nella parte a monte, mentre dal lato sul giardino si apre una loggia ottocentesca con tre archi su colonne binate, in sostituzione di un più antico loggiato settecentesco.
L’entrata principale si trova a lato monte, con ampio portale si accede a un atrio arricchito da busti marmorei e da una volta affrescata; dall’atrio inizia una monumentale scala in pietra grigia che porta al primo piano dove si trova il salone principale, quest’ultimo alto circa 6 metri e dal soffitto voltato e affrescato con motivi ottocenteschi.
Il salone è collegato ad altre sale altrettanto grandiose e alla galleria che corre parallela al terrazzo posto sopra al portico esterno da cui si gode della vista dell’ampio giardino all’italiana e del grande prato del parco all’inglese.
Il giardino all’italiana e la villa sorgono su un terrazzamento che li eleva sopra al restante parco all’inglese, quasi a creare una netta distinzione tra il formalismo dell’uno e la naturalità del secondo. Il giardino all’italiana è cinto da una balaustrata sormontata da statue settecentesche, lo stesso motivo è riscontrabile nel terrazzo sopra al loggiato che su questo giardino si affaccia. Sul lato sud si trova una limonaia, con due corpi rialzati che anticamente ospitavano gli alloggi della servitù. Più oltre si estende il parco ottocentesco, composto da una macchia di verde di grande suggestione che fa da sfondo all’edificio principale. È un tipico parco romantico all’inglese, con un grande prato circondato da un vialetto, con un tempietto classico che ha come scenografia alcune piante resinose e querce, un laghetto e diverse statue che lo punteggiano.
Le specie arboree sono numerose: acero montano, ippocastano, corbezzolo, cipresso dell’Arizona, cipresso comune, ginkgo biloba, siepi di alloro, varie specie di pini, platani, lecci, farnia, quercia rossa, olmo e viburno .