Via di Castello 66, Quinto Alto, Sesto Fiorentino
La villa, nel XV secolo di proprietà della famiglia fiorentina Petrucci, poi nel 1553 venne ceduta ad Antonio Torrigiani, che possedeva altre ville nella zona. Nel 1659 fu acquistata da Benedetto Dragomanni e nel 1825 divenne di proprietà del Principe venne acquistata dal Principe Camillo Borghese nel 1825. L’edificio verrà indicata d’ora in poi come Villa Paolina, in onore della moglie di Camillo, la principessa Paolina Bonaparte Borghese, sorella di Napoleone.
Esempio unitario di villa in stile neoclassico, la residenza di campagna venne completamente ristrutturata, tra il 1826 ed il 1831, su progetto dell’Ingegnere Antonio Carcopino, con decorazioni di Giuseppe Bezzuoli e Francesco Pozzi, mentre le statue e i bassorilievi allegorici della facciata furono scolpiti da Aristodemo Costoli L’ingegnere fu incaricato di trasformare ed ampliare l’edificio ed i terreni circostanti in una residenza principesca corredata da un vasto parco romantico, con una grotta artificiale, con concrezioni spugnose, un anfiteatro ed alcune statue in pietra serena. e da un giardino a parterre con aiuole fiorite.
Ingresso al parco romantico
La necessità di collegare la villa con il terreno boscoso retrostante, che diventerà l’odierno parco piantato a cipressi, lecci e castagni venne risolta con la costruzione di un ponte in ghisa e legno che attraversa l’antica via Quintigiana, mettendo in comunicazione il piano nobile della residenza con il livello sopraelevato della collina.
Il ponte di legno e ghisa