Matilde Serao
VITA E AVVENTURE DI RICCARDO JOANNA
Introduzione di Maria Simonetti
Editore Stampa Alternativa
Anno 2016
Pag. 326
Prezzo Euro 15,00
Riproposto nell’edizione originale del 1887, che si apre con la dedica «Ai giornalisti d’Italia», questo romanzo fu definito da Benedetto Croce «il romanzo del giornalismo».
Letto un secolo dopo, è sorprendentemente efficace, con intuizioni e giudizi di assoluta modernità.
In più, è l’unico romanzo di Matilde Serao che contiene riferimenti biografici.
Il giovane Riccardo Joanna, figlio di un giornalista napoletano, e la sua appassionante epopea da correttore a redattore politico, cronista mondano e infine potente direttore, assomiglia tanto alla carriera di Matilde, prima donna a dirigere un quotidiano.
Serào, Matilde. – Scrittrice e giornalista (Patrasso 1856 – Napoli 1927). Compiuti a Napoli gli studî da maestra, s’impiegò nei Telegrafi dello stato, mentre cominciava a pubblicare bozzetti e novelle su giornali locali; finché entrò nella redazione del Corriere del mattino. Nel 1882 si trasferì a Roma, dove collaborò al Capitan Fracassa, al Fanfulla della Domenica, alla Nuova Antologia e alla Cronaca bizantina. Nel 1884 sposò Edoardo Scarfoglio, col quale fondò il Corriere di Roma, poi il Corriere di Napoli (dove creò una rubrica mondana, “Api, mosconi e vespe”, che divenne presto famosa), e quindi Il Mattino, di cui fu condirettrice fino al 1904, quando si separò dal marito e fondò, sempre a Napoli, Il Giorno, che diresse fino alla morte (firmando anche con lo pseudonimo Gibus). Accanto a questa attività giornalistica, la S. venne svolgendo la sua opera di narratrice, che comprende oltre quaranta volumi fra romanzi e novelle; e che, iniziatasi all’insegna del verismo meridionale, seguì poi, più che le correnti, le mode dello psicologismo alla Bourget, dello spiritualismo misticheggiante e del cosmopolitismo. Il primo periodo, che si protrae fino al 1905, resta, pur con qualche flessione, il più felice della sua arte; la quale, ora fervidamente rievoca aspetti, ambienti, figure della più gremita e misera vita napoletana, con sicura intuizione della psicologia collettiva e individuale, specie femminile (Dal vero, 1879; Piccole anime, 1883; Il romanzo della fanciulla, 1886; All’erta, sentinella!, 1889; Il Paese di Cuccagna, 1890; La ballerina, 1899; Suor Giovanna della Croce, 1900), ora rappresenta passioni, tresche e ambizioni della società borghese o del mondo politico-giornalistico, con un distacco tuttavia oggettivo, a momenti da nota di cronaca (Fantasia, 1883; La virtù di Checchina, 1884; La conquista di Roma, 1885; Vita e avventure di Riccardo Ioanna, 1887): e sempre con uno stile disadorno, ma capace di suggestioni, di poetiche illuminazioni, talvolta (come in certe scene napoletane) anche di una barocca grandiosità. Fra le altre opere: Il ventre di Napoli (1884); Addio, amore! (1890); Castigo (1893); L’infedele (1897); Nel paese di Gesù (1898), ricordi di un viaggio in Palestina.